Per il Ministero della P.I. sono un “cessato”
Credo che, a memoria d’uomo, non si ricordi una gestione così pessima del Ministero della Pubblica Istruzione, sia dal punto di vista finanziario che per quanto riguarda gli aspetti normativi. Però il Ministero, invece di preoccuparsi del dato, per citare quello più eclatante di questi giorni, che con gli emolumenti del mese di gennaio non verranno pagati gli arretrati e non saranno adeguati gli stipendi al nuovo contratto, ha deciso piccoli quanti irrisori tagli che colpiscono chi ha reso per lustri il proprio servizio nella scuola. ” Nell’ottica del contenimento dei costi di gestione dei servizi di posta elettronica,… il prossimo 15 febbraio 2008 si procederà alla cancellazione della casella di posta a lei assegnata “.
La laconica mail mi è pervenuta in questi giorni da parte di “comunicazione cessati” e solo perché, insieme ad oltre 50mila dipendenti della P.I., sono andato in pensione a partire dal 1° settembre dell’anno scorso.
Dopo 35 anni di servizio prestato nelle scuole quale docente, il ministero non mi invia né una medaglia né una lettera nella quale saluta con encomi i tanti “servitori dello Stato”, sotto giuramento, perché all’epoca così si usava, che, come me, hanno svolto la loro preziosa opera per formare almeno due generazioni di studenti. Nessuna festa d’addio con tanto di lacrime e di commozione, ma solo la fredda telematica comunicazione che da docente sono diventato un “cessato”.
Appellativo che a questo punto mi auguro di poter condividere al più presto con lo stesso Ministro, una volta che in tempi brevi questo Governo, che promette e non mantiene e che ha ridotto sul lastrico gli italiani, primi tra tutti coloro che lavorano proprio nella scuola, sarà “cessato” dal popolo italiano.
Gennaro Capodanno
Presidente Comitato Valori collinari - Napoli
14/01/2008
Credo che, a memoria d’uomo, non si ricordi una gestione così pessima del Ministero della Pubblica Istruzione, sia dal punto di vista finanziario che per quanto riguarda gli aspetti normativi. Però il Ministero, invece di preoccuparsi del dato, per citare quello più eclatante di questi giorni, che con gli emolumenti del mese di gennaio non verranno pagati gli arretrati e non saranno adeguati gli stipendi al nuovo contratto, ha deciso piccoli quanti irrisori tagli che colpiscono chi ha reso per lustri il proprio servizio nella scuola. ” Nell’ottica del contenimento dei costi di gestione dei servizi di posta elettronica,… il prossimo 15 febbraio 2008 si procederà alla cancellazione della casella di posta a lei assegnata “.
La laconica mail mi è pervenuta in questi giorni da parte di “comunicazione cessati” e solo perché, insieme ad oltre 50mila dipendenti della P.I., sono andato in pensione a partire dal 1° settembre dell’anno scorso.
Dopo 35 anni di servizio prestato nelle scuole quale docente, il ministero non mi invia né una medaglia né una lettera nella quale saluta con encomi i tanti “servitori dello Stato”, sotto giuramento, perché all’epoca così si usava, che, come me, hanno svolto la loro preziosa opera per formare almeno due generazioni di studenti. Nessuna festa d’addio con tanto di lacrime e di commozione, ma solo la fredda telematica comunicazione che da docente sono diventato un “cessato”.
Appellativo che a questo punto mi auguro di poter condividere al più presto con lo stesso Ministro, una volta che in tempi brevi questo Governo, che promette e non mantiene e che ha ridotto sul lastrico gli italiani, primi tra tutti coloro che lavorano proprio nella scuola, sarà “cessato” dal popolo italiano.
Gennaro Capodanno
Presidente Comitato Valori collinari - Napoli
14/01/2008