27 gennaio
1945-27 gennaio 2003 : perché ricordare?
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì e per un no
Considerate
se questa è una donna,
Senza
capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate
che questo è stato:
Scolpitele
nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia ve lo impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Primo
Levi / Se questo è un uomo / Opere Complete / Einaudi
Le
parole di Primo Levi sono sempre
attuali: è infatti difficile oggi credere che sia potuto accadere quello che
l'autore ha vissuto e subito in prima persona eppure è accaduto e, sebbene su
scala diversa, è accaduto ancora in altre parti del mondo e se le vittime non
erano ebrei ma Tutsi, croati o curdi non cambia le cose perché le vittime erano
esseri umani.
Il 27 gennaio 1945 le
truppe sovietiche raggiungevano i cancelli di Auschwitz e l'orrore di quanto era accaduto ed altrove
accadeva ancora fu evidente a tutti e
non fu più possibile nasconderlo perché troppi sapevano ma per varie ragioni
preferirono guardare altrove. E' passato tempo sono sempre meno i testimoni
oculari e vari sciagurati tentativi di “revisionismo storico” hanno messo in
discussione la realtà di quanto accaduto e ciò rende tanto più opportuna
la legge 20 luglio 2000 n.
211 istituisce il
"Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni
del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi
nazisti
Il 27 gennaio non è una data come le altre poichè che se a causare lo sterminio fu una perversa ideologia è troppo semplice e comodo assolvere tutti coloro che contribuirono al massacro per fini utilitaristici e comunque vili: Anna Frank venne “venduta” ai nazisti da un piccolo delinquente olandese per 40 fiorini e quindi le iniziative di cui parla la legge non sono e non debbono essere cerimonie formali ma momenti di racconto e di riflessione che, in tutte le scuole, aiutino i giovani a capire l'orrore del periodo e ad apprezzare il coraggio di chi salvò, con rischio della vita, altri esseri umani ed i cui nomi, spesso, sono dimenticati od ignoti: non importa quante vite questi uomini salvarono perché, ricordano gli ebrei, chi salva una vita salva il mondo intero….
Il 27 gennaio, non per adesione formale ad una legge, ma per intima convinzione attiviamo in tutte le scuole iniziative che ricordino la Shoah e tutte le vittime del totalitarismo a qualunque ideologia esso si ispiri e ciò non solo per il rispetto del sacrificio delle vittime ma come momento di crescita che porti a riflettere come la nascita dell'Europa unita ci ha evitato altre tragedie, almeno nei confini europei, e che ci aiuti a diventare Cittadini abituati al rispetto di tutti gli esseri umani dato che “diverso” è un termine che deve essere sempre associato al concetto di risorsa e non di separazione.
Guido di Stefano