In merito alle recenti polemiche su alcune disfunzioni della scuola, evidenziate dall’Asa, dopo l’intervento da parte del dott. Prastani, presidente dell’Andis, anche Cgil scuola e Gilda dicono la loro in merito alla questione e sostengono che le assemblee devono tenersi nelle ore antimeridiane.
Come è noto solo le riunioni dei collegi dei docenti e dei consigli di classe vengono programmate nelle ore pomeridiane, mentre quelle sindacali quasi tutte nelle ore antimeridiane, per cui le classi, informati i genitori degli alunni , vengono sciolte, con anticipo, rispetto all’orario di lezione.
Secondo il segretario provinciale della Flc-Cgil Franco Tomasello «le assemblee sindacali vengono regolate dal Contratto collettivo ed ogni docente può usufruire di 10 ore annue per attività sindacali, da farsi nelle ore antimeridiane. Invece in materia di settimana corta, sostiene il segretario della Flc-Cgil le delibere vengono fatte dai collegi dei docenti e ratificate dai consigli di istituto, mentre le disinfestazione delle scuole sono atti di intesa tra tra gli Enti locali ed i dirigenti scolastici».
La professoressa Cavallaro, della Gilda, rileva che «vengono messe insieme cause di sospensione dell’attività didattica a motivi esterni quali lavori e disinfestazioni dei plessi scolastici. Le riunioni interne - dice la Cavallaro - dipendono dai dirigenti scolastici, mentre i diritti sindacali sono sanciti dalla legge».
Tutti i lavoratori della scuola riconoscono che le riunioni sindacali sono stabilite dal contratto e sono un diritto del lavoratore, nel contempo viene rilevato che bisognerà controllare l’effettiva presenza di docenti o personale Ata nelle varie assemblee, la cui richiesta di partecipazione viene presentata e, quindi, concessa dai dirigenti scolastici. Non basta solo affidarsi alla «correttezza e moralità» di coloro che usufruiscono il permesso sindacale, come rileva il presidente dell’Andis Prastani: una giustificazione concreta di presenza dovrà esserci».
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)