30.08.2007. Che la graduatoria di Catania quest’anno rischiasse di essere stracarica era prevedibile. Quello che forse molti non avevano previsto era che per molte classi di concorso lo scorrimento e il numero delle assegnazioni si fermassero a un livello ridicolmente basso rispetto alle aspettative. Il danno sta nelle speranze che, ad esempio, molti della classe di concorso 51/A - italiano e latino nei licei - avevano riposto in una graduatoria dichiarata effettivamente esaurita durante lo scorso anno: ovvero tutti gli iscritti avevano trovato occupazione, almeno per un anno, accumulando punteggio e sbarcando il lunario.
Il danno - a monte - sta nel nuovo regolamento ministeriale che, dal prossimo anno, dichiara battaglia ai trasferimenti: insomma ogni precario che faccia richiesta di trasferimento in altra provincia può ottenerlo a condizione di essere posizionato in fondo alla graduatoria, perdendo il punteggio accumulato e ricominciando da capo. La conseguenza era prevedibile, ma probabilmente non fino a questo punto. I rientri, in extremis, dalle province del nord hanno congestionato non solo la graduatoria della classe 51, ma anche altre, e quella degli insegnanti di sostegno. Le storie dei neo-abilitati Sissis e quelle di decine e decine di precari che avevano trovato impiego - giunti a questo punto - si assomigliano tutte e somigliano all’inizio di un’odissea annunciata, in cerca di punteggio e soldi. E’ vero che quest’anno si è registrato un buon numero di immissioni in ruolo, ma è anche è vero che la politica dei tagli all’organico ha continuato a essere perseguita dal Ministero, nonostante le denunce. Il destino dei precari, è appeso a un filo, legato alle richieste di maternità, ai vincitori di dottorato o più cinicamente - ma sarebbe ipocrita non dirlo - ai decessi, visto che del preannunciato maxi-pensionamento non si vede neanche l’ombra.
Si è parlato dei danni. La beffa è uno schiaffo metaforico sferrato ai precari che si vedono sottrarre anche le briciole: gli spezzoni di cattedra, necessari per la scalata in graduatoria e attualmente rischiosamente appannaggio dei docenti di ruolo.
La beffa è anche la raccolta-punti, che alimenta quel sottobosco economico che si fonda sul conseguimento di Master on-line o di seconde lauree utili a scavalcare i colleghi meno abbienti: coloro insomma che non potranno mai permettersi altre tasse dopo aver già conseguito una laurea e un’abilitazione.
A. B. (da www.lasicilia.it)