ROMA. «Rilevatori di telefonini agli ingressi delle scuole e confisca di quelli rinvenuti». È la proposta dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori dopo l’ennesimo scandalo, questa volta a «luci rosse», verificatosi nella Scuola di San Benedetto del Tronto dove due alunni sono stati filmati dai compagni con un cellulare mentre facevano sesso orale sulla cattedra durante un’assemblea di classe. «I costanti reati perpetrati a scuola, ripresi con i videofonini e successivamente divulgati online o per via cellulare stessa abbisognano di una risposta inderogabile, perchè come fenomeno rientrano più nella casistica "criminale" che in quella "deviata"», si legge in una nota dell’Osservatorio. Alla luce di tale considerazione, Antonino Napoli, legale dell’Osservatorio, propone: «La collocazione di un sistema di controllo, cioè un rilevatore di apparecchi elettronici, all’ingesso degli istituti scolastici, presidiati da docenti e da personale Ata, cioè assistenti tecnici amministrativi. Ogni apparecchio rilevato verrà confiscato e quindi consegnato alle agenzie per le vendite giudiziarie». Secondo la proposta di Napoli «il divieto dovrà estendersi a tutto il personale scolastico, docente e non docente, il quale, alla stregua degli studenti, potrà depositare gli apparecchi di telefonia cellulare in apposite cassettiere, debitamente predisposte e fissate agli ingressi dei plessi, prima dei controlli». «La fenomenologia ha assunto toni drammaticamente emergenziali, pertanto - sottolinea Napoli - la risposta deve essere parimenti celere e risolutiva. A quanti accampano la giustificazione che il cellulare in classe sia utile per ricevere possibili chiamate d’emergenza da parte di familiari, è necessario ricordare che gli istituti scolastici sono provvisti di linee telefoniche fisse alle quali si può fare riferimento, come quando i telefonini non esistevano ancora». E sul caso del «Capriotti» su cui la Procura dei minori ha aperto un’indagine dopo aver ascoltato venerdì i protagonisti e altri 8 giovani, è intervenuto anche il procuratore di minori di Ancona, il quale ha detto che Il ministero dell’Istruzione deve richiamare i docenti e i dirigenti delle scuole ai doveri di denuncia di episodi di sesso in classe e di video scambiati fra gli studenti.
(da www.lasicilia.it)