29.08.2006.
Tensione ieri mattina al «De Nicola» di S. Giovanni la Punta.
Un piccolo «giallo» ha caratterizzato la consegna delle nomine annuali, per le
cattedre di lettere e lingue nelle scuole secondarie (in tutto 550 docenti), che
si è svolta ieri all’istituto «De Nicola» di San Giovanni la Punta. Gli addetti
ai lavori si aspettavano, come ogni anno, una giornata «calda»: tanti, infatti,
gli insegnanti che aspirano alla nomina, per un numero di posti cospicuo, ma
insufficiente alle numerose richieste. A metà mattinata circolava la voce che
era stato necessario, addirittura, l’intervento delle forze dell’ordine, per
calmare la ressa e le proteste dei numerosi aspiranti. La causa di tali proteste
era da ricercare in alcune presunte nomine «ingiuste», a scapito di chi ne aveva
diritto. Quando siamo arrivati sul posto, però, la situazione sembrava
tranquilla: molta confusione, facce stressate, ma nessuna aria di «sommossa di
precari».
«E’ una storia che si ripete ogni anno - spiega Orazio Lombardo, preside e
dirigente delle nomine a tempo determinato della provincia di Catania - Il falso
allarme sarà stato lanciato da qualche insegnante che si reputa escluso
ingiustamente».
L’assegnazione delle cattedre di lettere, infatti, risulta essere quella più
complessa, dato il numero elevato di aspiranti.
«L’anno scorso - continua il dirigente scolastico - alcuni docenti volevano
addirittura bloccare le nomine, poi hanno chiamato poi i carabinieri, i quali
hanno accertato l’assoluta regolarità dello svolgimento dell’assegnazione». La
causa di tali sospetti è data dall’incongruenza che si registra, a volte, tra lo
scorrimento delle graduatorie e la disponibilità dichiarata di posti nei singoli
istituti. «Può succedere che un docente di ruolo venga trasferito in un altro
istituto - spiega Lombardo - e che tale docente abbia la precedenza su chi
dispone invece di un incarico annuale. Questa comunicazione può non risultare
negli elenchi, generando confusione. Ma tutto è registrato dagli atti del
Provveditorato, che sono a disposizione di tutti».
Giallo risolto, quindi. E le aspettative per i precari storici? «Quest’anno
siamo riusciti a immettere un discreto numero di docenti di ruolo - nota Gino
Gazzo, funzionario del Csa - L’augurio è che il nuovo governo continui
l’opera progressiva di immissioni iniziata due anni fa».
ANTONIO RAPISARDA (da La Sicilia)