Protestano i precari «Graduatorie da rifare»
«Le graduatorie permanenti debbono essere rifatte»: questo il commento dell'avvocato Rossi, legale degli 89 docenti catanesi, che tramite una sentenza del Tar di Catania è riuscito a far annullare il doppio punteggio a chi ha prestato servizio nei paesi di montagna.
«Le sentenze dei tribunali amministrativi sono esecutive per espressa disposizione normativa ( art.33 della legge 1034 del 1971) - si legge nel comunicato diffuso dall'avvocato - e la proposizione di un eventuale appello (peraltro ad oggi non notificato da parte dell'Amministrazione) non sospende, di per sè, tale efficacia esecutiva. Già lo scorso anno il Tribunale del Lavoro condannò il Csa di Catania alla rettifica delle graduatorie, con riferimento alla medesima questione e la relativa pronunzia venne eseguita soltanto a seguito di ulteriore attività giudiziaria, con aggravio di oneri a carico dei ricorrenti e con scompiglio nelle operazioni di immissione in ruolo.
«Il Csa - continua la nota - allora si giustificò affermando che le rettifiche non potevano essere effettuate ad anno scolastico avviato; tuttavia, adesso si assiste alla medesima resistenza, nonostante le graduatorie siano ancora da pubblicare. Non è difficile prevedere, che ove il Csa dovesse effettivamente riproporre l'illogico ed iniquo doppio punteggio, a favore di taluni "fortunati" docenti, seguirà una valanga di ricorsi con cui l'Amministrazione dovrà fare i conti sia in termini di aggravio di lavoro per gli uffici, sia con riferimento al pagamento delle relative spese processuali». E alle polemiche sul «doppio punteggio» l'Amministrazione risponde dicendo che si attende l'esito di un eventuale ricorso contro la sentenza del Tar di Catania, da parte del Cga; mentre il legale che ha difeso gli 89 docenti afferma che la sentenza del Tar è esecutiva: un ingarbugliato problema che dovrebbe essere subito risolto, visto che bisognerà immettere nei ruoli i 781 docenti che hanno maturato il diritto ad avere un contratto a tempo indeterminato; bisognerà nominare i supplenti annuali (nomine che dovranno essere fatte il 31 luglio).
E ieri una rappresentanza di docenti precari, accompagnata dal segretario provinciale della Cgil-scuola, il professore Franco Tomasello, ha organizzato una manifestazione di protesta proprio davanti al plesso dell'ex provveditorato per far valere i propri diritti. Vi è stato anche un incontro con il dirigente del Csa: «È stata chiesta la motivazione del permanere dell'atteggiamento di ostilità circa l'obbligo dell'applicazione di sentenze del Tar e del Tribunale del lavoro - ha spiegato Tomasello - sentenze che non vengono rispettate. Abbiamo fatto notare che le sentenze non si commentano ma si applicano. Qualora non dovesse essere reso esecutivo ciò che è stato disposto dal Tar di Catania - ha continuato Tomasello - il sindacato predisporrà una mobilitazione articolata, un'azione di forte protesta durante la convocazione per la stipula dei pochi contratti a tempo indeterminato e determinato che il Ministro Moratti vuole regalare alla fame di lavoro dei docenti e al personale Ata. Ci pare del tutto ovvio che il sindacato ed i legali che difendono i lavoratori chiederanno che venga nominato un commissario "ad acta", che surroghi le funzioni del dirigente del Csa per rendere una sentenza applicabile del Tar di Catania».
È stato contestato infine il taglio di 71 collaboratori scolastici «dal momento che - conclude Tomasello - nella nostra provincia sono stati falcidiati oltre 400 posti di personale Ata negli ultimi tre anni». Intanto, l'Amministrazione seguita a dire che fin quando il Cga non emanerà una sentenza definitiva sul doppio punteggio assegnato ai docenti "montanari" le graduatorie non subiranno modifiche.
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