Nato da una
convinzione autentica, supportata anche dalla "saggezza popolare",
questo motto è ormai diventato lo slogan che, insieme ad Adida e al
Mida precari, promotori dell'iniziativa, hanno fatto proprio importanti
sindacati, associazioni, gruppi e comitati che spontaneamente hanno
deciso di sostenere la manifestazioni organizzata dalle due sigle,
prevista per il pomeriggio del 12 gennaio, davanti al MIUR.
Una grande soddisfazione per la nostra associazione che insieme al Mida
ha voluto dare un segnale di unità di intenti, di obiettivi e di
convergenza sulle questioni veramente importanti. E l'esclusione dei
docenti delle graduatorie di istituto dalla possibilità di essere
assunti a tempo indeterminato, a parità di titoli dei loro colleghi
delle GAE, già da quest'anno è una questione importante, nonostante il
silenzio assordante che grava sulle molteplici realtà che compongono il
variegato mondo di queste graduatorie.
Accomunati nella discriminazione, infatti, si trovano i docenti
abilitati in vari momenti storici e con varie "formule", tutti,
comunque, riconosciuti formalmente, ufficialmente, tecnicamente,
normativamente ABILITATI, dopo aver sostenuto un esame di Stato. TFA,
PAS, Laureati in Scienze della Formazione Primaria, Diplomati
Magistrali sono solo etichette che derivano da percorsi diversi ma
tutti, in base a criteri definiti di volta in volta, finalizzati al
riconoscimento delle competenze necessarie all'esercizio di una
professione, quella del DOCENTE, nei vari ordini di scuola. A cosa vale
questo "passato formativo" quando, varcando la soglia di un'aula, tutti
questi docenti si trovano a svolgere le medesime mansioni dei loro
colleghi di ruolo? A cosa serve continuare a pensarsi diversi,
migliori, peggiori, superiori, inferiori, quando a scuola siamo
identificati come insegnati dai nostri colleghi, dai nostri alunni e
dai loro genitori?
Inutili differenziazioni che veicolano strumentalizzazioni politiche e
nuovi clientelismi che, come DOCENTI, vogliamo combattere e spezzare.
Non possiamo dimenticare, poi, che tra questi docenti in servizio, ce
ne sono migliaia definiti non abilitati che, tuttavia esercitano la
professione per il quale il MIUR stesso ha definito i criteri,
definendoli idonei all'insegnamento. Un'altra differenziazione
incomprensibile dall'esterno, tra idonei e abilitati, che di fatto non
si realizza nella pratica, essendo gli uni e gli altri chiamati ad
assolvere gli stessi compiti, con le medesime responsabilità morali,
civili e penali.
Vogliamo quindi, oltre che ricordare al Governo che esistiamo, che
abbiamo una dignità professionale della quale andiamo fieri, ognuno nel
suo ruolo e con la sua formazione, che deve essere rispettata anche
dalle istituzioni; che le leggi ingiuste si possono e si devono
correggere, soprattutto se a farne le spese sono dei cittadini che
quotidianamente contribuiscono a perpetuare la vita civile del Paese,
attraverso la formazione, l'istruzione, l'educazione delle giovani
generazioni. Non pagati, condannati ad un precariato indeterminato,
migliaia di docenti italiani hanno deciso di non piegare la testa e di
dimostrare ancora una volta il proprio dissenso nei confronti di una
Legge iniqua che ha alimentato contrapposizioni anche tra i docenti
neossunti e tra questi ultimi e i loro colleghi immobilizzati da anni.
Difficilmente si potranno risolvere alcune delle problematiche connesse
all'attuazione della legge 107, ma sicuramente non è mai tardi per
correggere il tiro.
Già, anche nella maggioranza, cominciano a sostenere la necessità di
norme transitorie adeguate al profilo di chi è già docente, di nome e
di fatto, e per i quali non è pensabile la chiusura operata dal Governo
che ha voluto risolvere il problema del precariato negando l'esistenza
di una parte consistente di esso. Il richiamo all'unità voluto da Adida
e Mida, proprio su questi contenuti incontestabili, è stato
immediatamente accolto da alcune sigle sindacali e da svariati gruppi
che combattono la nostra stessa battaglia. Il SAESE ha indetto uno
sciopero per la giornata del 12, proprio per favorire l'afflusso dei
docenti reclutati dalle GI alla manifestazione a Roma. Inoltre hanno
manifestato il loro sostegno all'iniziativa, quindi saranno presenti,
Flc-Cgil, Unicobas, Cobas Scuola Lazio, Associazione Nazionale Docenti,
CUB Scuola Roma, La Voce dei Giusti, C.D.M.A., i Partigiani della
Scuola Pubblica, Professione Insegnante, Coordinamento Nazionale
Pas-Tfa e Cattivi Maestri e Gessetti Rotti.
Attendiamo fiduciosi altre dichiarazioni ufficiali di sostegno
all'importante appuntamento. L'isolamento, ancor peggio la
contrapposizione, dei vari segmenti che rappresentano a vario titolo la
nostra categoria non può che indebolire l'azione di contrasto nei
confronti di inique scelte politiche e depotenziare il peso delle le
richieste avanzate dai docenti esclusi illogicamente dal piano
d'assunzione del governo.
Valeria Bruccola
adida.associazione@gmail.com