Per questo ci opponiamo radicalmente al presunto riconoscimento premiale del merito, perchè rischia di essere soltanto uno strumento nelle mani dei dirigenti per la costruzione del consenso, utile solo a riconoscere e favorire forme di adattamento acritico alle direttive calate dall'alto e a reprimere ogni forma di contributo personale e autonomo alla costruzione del processo formativo, attivando una competizione conflittuale tra i docenti che dovrebbe invece collaborare e cooperare.
Come insegnanti di Geografia rivendichiamo il ripristino della valenza didattica dell'insegnamento della nostra disciplina, falcidiata dalla pseudo riforma gelmini e che nella legge 107 non viene minimamente valorizzata, a dispetto dell'impellente bisogno di conoscenze e capacità critiche che gli scenari geopolitici e geoeconomici invece richiedono.
Sosteniamo la lotta dei precari che sono rimasti tagliati fuori dal piano di assunzioni straordinario pur avendo già conseguito ben più di 36 mesi di servizio scolastico e che rischiano di essere definitivamente espulsi fuori dal mondo della scuola dopo tanti anni di sacrifici di studio, di costosi percorsi abilitanti e di lavoro.
Sosteniamo con forza la richiesta di un forte recupero salariale, quello che da ben 6 anni ci viene negato e che ha diminuito di un quinto il potere d'acquisto degli stipendi dei lavoratori della scuola, rigettando la ridicola ed offensiva proposta governativa di aumenti pari a 8 euro mensili lordi, ancor più mortificante se solo si considerano a quali ruberie, sprechi, privilegi in questi decenni la classe politica nostrana ci ha abituati e che oggi, più che mai, vuol fare pagare ai lavoratori.
Scendiamo in piazza a fianco di tutti i promotori dello sciopero e della manifestazione nazionale, le organizzazioni sindacali come Cobas, Anief, Cub, i comitati autoconvocati di docenti e ATA, le organizzazioni studentesche e deploriamo invece l'atteggiamento attendista e, riteniamo per questo, rinunciatario, delle organizzazioni sindacali confederali che sembrano aver dimenticato, e non ce ne spieghiamo il motivo, l'impegno ed il coinvolgimento profuso in occasione del grande sciopero unitario del 5 maggio.
Invitiamo
tutti i lavoratori della scuola
alla mobilitazione e alla partecipazione alla manifestazione nazionale
a Roma dal Miur (ore 10.00) al Parlamento (ore 12.00)
alla mobilitazione e alla partecipazione alla manifestazione nazionale
a Roma dal Miur (ore 10.00) al Parlamento (ore 12.00)
g.ricco@libero.it