Il 5 maggio
un'enorme mobilitazione, di docenti, ATA e studenti, dirà no alla
distruzione della scuola pubblica voluta dal governo Renzi attraverso
il disegno di legge in discussione al Parlamento. Due le parole
d'ordine: ritiro, senza se e senza ma, del progetto e assunzione
immediata dei precari, docenti e ATA.
I Cobas avevano indetto da mesi tre giornate di sciopero contro i quiz
Invalsi (5, 6 e 12 maggio), perché i quiz rappresentano un
attacco fondamentale alla libertà di insegnamento e alla formazione di
un pensiero critico. Siamo, perciò, particolarmente contenti che il 5
si sia trasformato in uno sciopero generale unitario.
In Sicilia, abbiamo scritto una lettera a tutti gli altri sindacati per
promuovere, come richiedono tutti i colleghi, manifestazioni unitarie.
Ci è stato risposto che si potevano fare le manifestazioni ma i Cobas
non avrebbero avuto diritto di parola. In sostanza, possiamo 'sfilare',
ma non parlare. E' un'anomalia tutta siciliana, in Sardegna, ad
esempio, sono unitari sia il corteo che i comizi finali. Ci siamo
interrogati sul perché di tale veto e non riusciamo a comprenderne le
ragioni. Ciononostante, pensiamo che sia comunque importante mantenere
il carattere unitario dello sciopero.
Abbiamo, perciò, deciso di partecipare al corteo che a Catania partirà
da piazza Europa, ma, ritenendo inaccettabile che ci venga tolto il
diritto di parola, concluderemo la manifestazione in piazza Università,
dove chiunque potrà intervenire nel dibattito conclusivo.
Invitiamo tutte/i a partecipare al corteo, a venire in piazza
Università e a proseguire la lotta il 6 e il 12 boicottando i quiz
Invalsi.
antoninodec@tiscali.it