
"In particolare non sarà più garantito, neanche per alunni affetti da patologie gravissime, il rapporto 1/1 operatore/ utente e si passerà a un rapporto 1/3 o 1/5.
Che cosa significa concretamente questo provvedimento?
Significa che, già dalle prossime settimane, ragazzi e ragazze con straordinari problemi psicofisici saranno privati di un supporto indispensabile nelle ore di lezione e, nei fatti, privati del diritto a frequentare la scuola, un diritto sancito dalle leggi dello stato e più volte ribadito dalla Corte Costituzionale.
Significa rompere delicatissimi equilibri didattici, psicologici e affettivi, vanificando il lavoro d’integrazione e di apprendimento compiuto per anni.
Significa colpire il diritto al lavoro e al reddito di molte lavoratrici, violando impegni contrattuali assunti.
Significa creare un gravissimo danno alla vita delle scuole superiori della provincia di Catania, in particolare quelle più coinvolte nell’impegno d’integrazione scolastica dei disabili.
L’iniziativa della Provincia viene tra l’altro assunta, da un giorno all’altro, nella parte finale dell’anno scolastico, sconvolgendo scelte didattiche e organizzative già consolidate.
Siamo dunque di fronte ad un gesto gravissimo e ingiustificabile, che non può essere accettato e che annuncia altri tagli al settore dell’integrazione degli alunni diversamente abile.
Facciamo dunque appello a una forte mobilitazione a fianco delle famiglie dei ragazzi con disabilità, delle lavoratrici colpite, del mondo della scuola perché la Provincia, richiamata alle proprie responsabilità e indotta a ritirare quest’assurda decisione"- ha concluso Cangemi.
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