Proroga
che ti riproroga, il bubbone delle ditte di pulizie nelle scuole tarda
a scoppiare e si alimenta di ben 20 milioni di euro già destinati al
"Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per
gli interventi perequativi", meglio noto come Legge 18 dicembre 1997,
n. 440 o più semplicemente come “440”.
"Noi genitori eravamo da tempo scontenti del servizio e dei costi,
figuriamoci adesso che si vanno a intaccare le già poche risorse
destinate ad innalzare il livello qualitativo delle scuole - protesta
Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A.Ge.
Toscana – Il peggio è che si vocifera di proroghe fino a giugno, e
allora sì che di fondi per l’autonomia ne resteranno davvero pochi".
"Sono anni che la nostra Associazione protesta contro i tagli dei
bidelli, che costano meno delle ditte di pulizia e offrono un servizio
di sorveglianza qualificato, e un primo risultato l’abbiamo ottenuto,
con l’allineamento dei contratti al costo dei posti di collaboratore
scolastico accantonati, ma queste continue proroghe vanificano tutto".
La situazione toscana è aggravata dal fatto che la ditta aggiudicataria
del lotto 3 (Toscana) del bando nazionale per la pulizia delle scuole,
sta fatturando alle scuole l’intero importo erogato dal Ministero
(comprese le integrazioni, e perfino senza indicazione delle scuole; e
allora c’è da chiedersi: ma chi glielo ha comunicato, e perché?),
tuttavia continua a prestare il servizio erogato nel 2013, che in buona
parte dei casi è inferiore a quanto adesso contrattualmente dovuto.
"È assolutamente inaccettabile – prosegue Di Goro – che ad esempio ci
siano bambini portatori di handicap senza alcuna sorveglianza al piano,
solo perché il Ministero ha tagliato il numero dei collaboratori
scolastici e la Ditta non effettua il servizio di ausiliariato
sottoscritto. Inoltre molte scuole lamentano che i ritardi
nell’attivare determinati servizi impediscono la piena fruizione del
contratto".
Ass. Genitori A. Ge. Toscana
agetoscana@age.it