In un
comunicato del MIUR, postato nel sito istituzionale e corredato con tre
tabelle, si legge un’analisi differenziata della composizione degli
ammessi, secondo classi di concorso, regioni, età. “I dati confermano
dunque che i test hanno selezionato comunque delle competenze – scrive
il Ministero - e non sono stati una semplice lotteria”. Classi di
concorso. Analizzando i dati delle classi di concorso, i risultati sono
direttamente collegati al percorso di studi dei candidati. Infatti, la
percentuale degli ammessi delle classi di concorso delle secondarie (I
grado 48,5%; II grado 45,0%) sono più che doppie rispetto a quelle
dell’infanzia (18,9%) e della scuola primaria (22,9%). … (vedi tabella
1).
Regioni. Su base regionale, le percentuali di ammessi al concorso
seguono curiosamente l’andamento dei risultati delle rilevazioni sugli
apprendimenti degli studenti Ocse PISA 2009. Il tasso di ammissione dei
candidati insegnanti aumenta nelle stesse zone d’Italia in cui sale la
curva Ocse che indica una maggiore preparazione degli studenti. Emerge
dunque una correlazione diretta tra la bravura degli studenti e la
capacità dei candidati di superare i test, quindi tra studenti più
preparati ed aspiranti docenti più preparati (vedi tabella 2).
Età. Dal punto di vista anagrafico, il concorso ha innegabilmente
premiato i più giovani. La percentuale più bassa di ammissione alle
prove successive è infatti quella relativa ai candidati sopra i 40 anni
di età. Al concorso hanno partecipato anche 155 candidati sopra i 61
anni, così distribuiti: Abruzzo 3; Basilicata 1; Calabria 9; Campania
18; Emilia Romagna 7; Friuli Venezia Giulia 1; Lazio 26; Liguria 2;
Lombardia 23; Marche 1; Piemonte 8; Puglia 8; Sardegna 4; Sicilia 23;
Toscana 15; Veneto 6.
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