Concorso a cattedra: possono partecipare anche i docenti di ruolo
Sconfitta ancora una volta la linea del Miur che vietava, contro
un'esplicita previsione di legge, la partecipazione dei docenti
abilitati ancorché di ruolo nella scuola, a differenza degli altri
dipendenti pubblici. Il Tar Lazio ha dato ragione ai legali Fabio Ganci
e Walter Miceli dell'ANIEF che, in un ricorso patrocinato
dall'associazione per una ricorrente che intendeva cambiare classe
concorsuale e ordine dalla scuola media a quella superiore, aveva fatto
ricorso avverso il procedimento di esclusione dopo aver inviato una
domanda cartacea a causa della procedura telematica predisposta
dall'amministrazione. Il nuovo successo ottenuto dall'associazione
professionale e sindacale segue quello per l'ammissione dei laureati
negli ultimi dieci anni non abilitati. “Avevamo ragione – commenta
Marcello Pacifico, presidente ANIEF -, il concorso è nato sotto una
cattiva stella e fa acqua da tutte le parti”. “La prossima sfida del
sindacato – continua Pacifico – riguarda adesso la soglia del test per
passare alle prove successive: 35 punti su 50 per i candidati che
svolgeranno le preselezioni tra il 17 e il 18 dicembre, mentre per
l’ANIEF ne sarebbero bastati 30 su 50 visto che il legislatore ha
fissato a 6 su 10 il punteggio minimo per accedere allo step
successivo”. Una nuova battaglia legale che riserverà di certo altre
sorprese.
www.anief.org
- Il Tar ammette alle prove anche chi è già abilitato
L'Anief l'ha scritto grande e grosso sul suo sito: ci sono otto buoni
motivi per fare ricorso contro il concorsone della scuola che prenderà
il via il 17 dicembre. Il Tar finora gli ha dato ragione su due motivi,
il secondo si è appena saputo ed è il divieto previsto dal ministero di
partecipare per i docenti abilitati anche se di ruolo nella scuola. Si
veniva, insomma, a creare secondo il ricorso dell'Anief una situazione
di evidente discriminazione: tutti i dipendenti pubblici possono
partecipare tranne chi è un docente già abilitato. E il Tar Lazio ha
dato ragione ai legali Ganci e Miceli dell'Anief che in un ricorso
patrocinato dall'associazione per una ricorrente che intendeva cambiare
classe concorsuale e ordine dalla scuola media a quella superiore aveva
fatto ricorso contro il procedimento di esclusione dopo aver inviato
una domanda cartacea a causa della procedura telematica predisposta
dall'amministrazione. "E' la seconda vittoria dopo l'ammissione
dei laureati negli ultimi dieci anni che il ministero aveva escluso. Il
concorso e' nato sotto una cattiva stella e fa acqua da tutte le
parti", commenta Marcello Pacifico, presidente dell'Anief. La prossima
sfida riguarda la soglia del test per passare alle prove successive: 35
punti su 50 per i candidati che si siederanno tra il 17 e il 18
dicembre, da 30 a 34 per il sindacato Anief che ricorda come il
legislatore abbia fissato in punti 6 su 10 il punteggio minimo per
accedere alla fase successiva.
Flavia Amabile
www.lastampa.it