Al Ministro Profumo,
ai membri del Parlamento,
al Presidente Napolitano,
ai Partiti Politici, ai
Sindacati
Un coordinamento di tutte le scuole della Locride e dell’intera
regione Calabria, interpretando il collettivo bisogno della
categoria docenti, ha deciso di rivolgersi a mezzo stampa ed in
modo ufficiale al Ministro Profumo, al MIUR ed
al presidente Napolitano, a tutti i partiti politici ed ai
sindacati, affinchè venga stralciato dalla bozza della Legge di
Stabilità, l’articolo 3 relativo alla scuola ed in
particolare i commi 42-43-44-45 riguardanti l’innalzamento dell’orario
di lavoro per i docenti da 18 a 24 ore settimanali che
imporrebbero con atto unilaterale e non condiviso dalla categoria
l’aumento capestro di un terzo dell’orario lavorativo senza alcuna
retribuzione, derogando così dai Contratti collettivi Nazionali. Si
stanno stanziando nello stesso maxi-provvedimento, ben 223
milioni di euro per gli istituti privati, mentre vengono progettati
tagli nella scuola pubblica per circa 700 milioni di euro. L’idea del
Ministro è silente, di un silenzio assordante, che stride ancor
di più nel momento in cui Profumo si continua a sottrarre
in questi giorni a qualsiasi comunicato ufficiale in merito e ad
ogni confronto serio con i sindacati o con delegazioni di
docenti. C’è da chiedersi a chi mai il Ministro abbia chiesto parere
prima di dare il via alla discussione sulla bozza, eppure non è certo
privo del supporto di un apparato “molto ricco” di
commissioni, sottocommissioni, esperti, ispettori, personalità
accademiche che, uniti nello sforzo di costruire una scuola di
profilo europeo, stanno semplicemente compiendo un clamoroso e
colossale “atto defecatorio” e, dopo averlo tacitamente
incubato, lo esibiranno come ultima fantasmagoria dell’anno,
possibilmente qualche giorno prima delle vacanze natalizie. Del resto
la linea di condotta non stupisce se si riconosce, anche in
questo nostro provvedimento, il perfetto stile di
questo governo: autoreferenziale, cinicamente professorale, poco
disposto ad interloquire con tutte le parti sociali, scollato dai
cittadini e dai problemi del mondo reale, ma la cosa più
infausta è l’assoluta incapacità da parte di chi di istruzione si
occupa, di prevedere gli effetti catastrofici che un
tale provvedimento sortirà, nella totale ignoranza del sistema scuola e
dei suoi meccanismi. Egregio Ministro, noi come categoria, iamo
profondamente rattristati ed avviliti per la sua volontà di avviare uno
scontro sociale senza precedenti ed una resistenza anche ideologica
della nostra categoria, ma questo non riesce ancora a privarci di un
amaro sorriso, di un ennesima ironica constatazione che la politica è
davvero incapace di un concreto rinnovamento, e che ogni
tentativo gattopardiano di inventarsi qualcosa di nuovo ma che
costi poco e dia l’impressione che “quel Ministero abbia fatto una
riforma” è sempre e solo fallimentare! Caro Profumo noi capiamo che lei
sia stato messo lì per dare l’impressione al paese che riuscirà a
cambiare la scuola, ma non offenda l’intelligenza dei suoi
concittadini, la sua non è una riforma, il suo ruolo
potrebbe essere demandato direttamente a Monti per un forfettario
taglio di risorse e basta! Lei dice di avere le migliori
intenzioni di rendere il nostro sistema istruzione tra i più
competitivi ed efficaci in Europa, più volte abbiamo ascoltato i
suoi sermoni sulla scuola dei sogni, sull’ampliamento dei suoi
orizzonti spazio-temporali, sull’europeizzazione della scuola
italiana, ma un paese in cui è il Tesoro e solo il Tesoro a
dettar leggi all’Istruzione ed il Ministro non sa né riesce ad opporsi
, è un paese senza futuro .E’un peccato che il suo bancomat
Monti si sia dimenticato che l’Europa prevede anche
l’adeguamento stipendiale della categoria docenti italiana (meno pagata
in Europa) ai parametri europei, e che dire delle classi
pollaio (25-31 alunni per classe) rispetto alle classi
francesi, tedesche, spagnole ecc., ma di certo le
tanto sbandierate norme previste dall’Europa: DLG
81/08-626 sulla sicurezza decadono silenziosamente quando
dovrebbero riguardare l’edilizia scolastica e pubblica in genere
(sì, parliamo delle stesse leggi che obbligano i privati
titolari di locali pubblici e gli esercizi commerciali in genere
ad adeguare i loro locali a norme rigide, a pena di multe
salatissime), ma chi dovrebbe pagare le multe da infliggere ad
una scuola con classi straripanti, strutture fatiscente,
con gli infissi divelti che è cioè totalmente estranea ad ogni
norma europea? Tuttavia sappiamo che è materia molto complessa e
difficile da trattare quella che storicamente, sin dai
Borboni riguarda il paese legale, area totalmente distinta
da quello reale, lo è ancora per una classe politica
ormai ammuffita e cancerogena, fatta di batman, di falliti
che svolgono solo il mestiere di politicanti, di “venditorini” di
fumo, e lo è pure egregio Ministro per questo austero
e sussiegoso governo tecnico che nel tentativo di
ridare credibilità e dignità al paese, si sforza tenacemente di
vendere per europee ideuzze hard discount, trovatelle mai
applicate ( mi viene in mente a proposito, che fine ha fatto
“l’europeo” e rivoluzionario decreto riguardante i docenti di
educazione fisica impegnati nell’attività svolta in regime di
convenzione con le palestre ? Torniamo alle 24 ore, ci dica
se qualcuna delle menti autorevoli di cui è circondato le ha
spiegato che il ruolo e la professione del docente non possono e non
devono essere inseriti in un quadro burocratico tipico
della pubblica amministrazione, non si tratta di timbrare
raccomandate o scrivere lettere da inviare vai mail,
il docente, qualora al politecnico di Torino funzionasse allo
stesso modo, prepara le lezioni a casa, studia,
corregge, parla per 4 ore al giorno, usa la testa e gola,
il suo corpo e la sua mente per la scuola anche in orari
extra-scolastici ( qualora il Ministro accademico non
lo ricordasse) si stanca e si usura, perché il rapporto con
26-30 giovani intelligenti ed esigenti vuole questo, un
docente può sostenere al massimo 19- 20 ore settimanali di
lezione non di più . Noi non siamo
pregiudizievolmente contrari ad un lieve aumento dell’orario di
esercizio frontale della funzione docente, perché la nostra
categoria ha un profilo etico forse più lodevole dei
politici rapaci di cui è vittima e per ciò è pronta a farsi
carico dei sacrifici ai quali tutta la nazione è chiamata a
concorrere in questa particolare congiuntura storica, ma
solo nella misura di massimo 2 ore (da 18 a 20
settimanali), purchè finalizzate ad introdurre un organico
funzionale ad un ordinato e matematico quadro orario (
esempio 12 ore di italiano in tre classi di triennio
+ 8 ore di latino in 2 classi di triennio = 20 ore effettive- -
18 ore piene per i docenti di storia e filosofia + 2 ore di
disponibilità e via di seguito ) che dia
piena attuazione all’autonomia, ma solo a condizione che si
consideri un equo rapporto, non forfettario, tra
prestazione lavorativa e retribuzione delle ore . Un aumento selvaggio
e sconsiderato, così come previsto dal suo disegno di legge
, non andrà di certo nella direzione auspicata del
miglioramento di qualità dell’istruzione . Lei crede che costringendo i
docenti ad una didattica schizofrenica ( 18 ore di latino e greco
qui, poi 6 ore di storia all’artistico… il tutto per € 1300
al mese )ad una didattica forzatamente spalmata tra
triennio e biennio pur di completare le dovute 18 ore,
aiuti a migliorare il profilo di questa professione, aiuti
a rendere la nostra formazione competitiva a livello europeo
? Si richiama e si invoca poi un vecchio e consolidato schema di
rapporti, relazioni ed impostazioni che il docente della vecchia
buona scuola, ha diritto di possedere in ordine alle sue
specificità, alla sua esperienza maturata , in ordine al
principio che fare docenza nelle proprie classi in modo sistematico e
solido, aiuti a costruire strutture, rapporti a formare
persone ed a sentirsi responsabili del proprio operato, non è
polverizzando e parcellizzando il lavoro del docente,
delocalizzandolo continuamente in classi diverse e su diverse
discipline che si aiuta il sistema istruzione, non è
considerandolo un “metalmeccanico del sapere “ che si fornisce agli
studenti un bagaglio di conoscenze complete e complesse come
l’istruzione liceale richiede, non è chiamando il docente a
massacrarsi gratis per 5 o 6 ore piene al
giorno e facendolo rapportare con 26-30 alunni di diverso livello
e con diverse discipline che si creano le condizioni per una
didattica seria ed efficace . Un tale quadro imposto, sortirà
irrimediabilmente una rinuncia etica, “catoniana” ad ogni forma
di collaborazione e di immedesimazione in un ruolo
professionale che invece, avrebbe in sé tanta dignità e venerabilità,
esso ruolo rimarrà sempre “altro” dall’impiegato stanco e
frustrato, malato, svogliato e stizzito, sempre
pronto a boicottare il sistema ravvisando nell’istituzione in cui
lavora l’aguzzino da combattere , proprio perché costretto
ad un francescano regime da lager, mentre continua
pervicacemente ad andare in onda , come su uno schermo
Orwelliano , il disgustoso spettacolo di una politica
fallimentare e pappona, vorace ed ignorante,
litigiosa ed intrigante ed infine incapace di comprendere
che dare schiaffi morali ad una categoria che, come la
nostra forma il futuro, considerando il suo lavoro pari a niente
al punto da aumentarne l’entità in qualunque misura si
voglia senza alcun trattamento economico, non restituirà altro
alla società che il niente, nel senso chiaro del termine, si
legga : risponderemo costruendo come categoria, volutamente una
scuola da schifo! Noi non siamo tanti fraticelli
conventuali che amano soffrire per lo stato e consumano la loro
ultima goccia di sangue per compiere il sacrificio estremo che il
dovere richiede. Si faccia supportare signor ministro, oltre che
da uno staff di amici ragionieri del risparmio, super pagati con
titolo di esperti della scuola, anche da qualche bravo
psicologo, o psichiatra o sociologo esperto di
fenomeni e problematiche sociali, provi ad invitare Maria
Rita Parsi o Paolo Crepet o magari richiami in vita Ardigò
si faccia dare consulenza gratuita per farsi spiegare i possibili
fenomeni di ricaduta che riguarderanno la categoria dei docenti nel
caso in cui le decidesse di completare l’opera di sistematica
distruzione della scuola che i governi illuminati che l’hanno
preceduta, hanno avviato ormai da anni. Infine ci risparmi la
farsa anche troppo dispendiosa dei concorsi a cattedra, a cosa
dovrebbero servire in una scuola blindata da docenti che occupano
l’intero quadro orario al punto da non poter neppure provvedere a
supplire i docenti assenti. Si interroghi su quali saranno i soggetti
da bugerare nel prossimo concorso, i concorrenti destinati a
rimanere comunque disoccupati finchè morte non li liberi, o
tutti gli italiani ai quali dopo aver chiesto di diventare
pezzenti per amore dello stato- batman, chiederete ancora di
pagare i commissari dei concorsi, la carta e quant’altro serve
per l’espletamento delle prove, salvo poi accorgersi (a
mandato compiuto) che il concorso era una trovata carnascialesca,
in attesa di elezioni… ma di certo sig. ministro il nostro felino
intuito di italiani= napoletani, figli dei Borboni e di
Giolitti, ma soprattutto figli di Mastella, di Fini
di Fiorito e di tutte le mummie inamovibili dall’ossicello
gustoso, ci fa presagire che anche tutto lo staff di
sapientoni che troneggia attualmente, si saprà elegantemente
riciclare nelle file dei troppi partiti politici nelle prossime
elezioni. La aspettiamo al varco ministro Profumo, anzi sentiamo
già il suo prossimo profumo… profumo di aria fritta, attese
tradite e di riforme sempre gattopardiane che, tuttavia, questa
volta con qualche finale colpo di coda tentano di spezzare
la colonna vertebrale della nostra categoria ed a rendere lei
immortale tra gli dei dell’Istruzione Ministro Profumo!
Se proprio ci tiene ci provi pure, ma sappia che per gli anni a
venire, questa scuola-zoo sarà sola, orfana di
docenti e priva di ruoli, popolata solo da impiegati stizziti e
frettolosi e sarà solo colpa sua!!
Prof.ssa Tiziana Campanella
Istituto Oliveti-Panetta Sezione
Liceo Classico – Locri –RC