Cartelloni
pubblicitari e volantinaggio pubblicitario sin davanti alle aule dove
si sono svolte le selezioni di Medicina: due grandi centri studi, tra
cui il Cepu, prospettano il passaggio per atenei stranieri per aggirare
le prove. Tutto legale, e un grande affare - PER CHI è alla ricerca di
un buon business, i 67mila esclusi dal test di Medicina di oggi
costituiscono un bel bocconcino. E, a quanto pare, qualcuno ci ha già
pensato. Gli studenti dell'Udu raccontano (e testimoniano con foto) che
questa mattina davanti a diversi atenei italiani, proprio prima del
test di ammissione a Medicina e Odontoiatria, stazionavano "pullmini di
un noto Centro studi" (l'onnipresente Cepu, ad esempio ndr) con ragazzi
che facevano volantinaggio fin quasi dentro le aule dove si svolgevano
i test. Il messaggio è chiaro: se "il test di ammissione ad
Odontoiatria o Medicina è un ostacolo" basta scegliere "una università
europea". "Personale di due importanti società private di tutoraggio
italiane - denuncia Michele Orezzi dell'Unione degli universitari -
distribuivano volantini all'ingresso di numerose università italiane,
inseguendo gli studenti che oggi hanno affrontato il test d'ingresso
per medicina, in alcuni casi, fino sulla soglia della porta dell'aula".
Volantini che "consigliavano agli studenti aspiranti medici di
intraprendere la via dell'estero: un anno di studio in altre nazioni
europee per poi caldeggiare un trasferimento in Italia al secondo anno
di medicina". "Insomma: una pista alternativa al test per aggirare
l'ostacolo del numero chiuso". Ma riservata soltanto a coloro che
possono permetterselo. Tra le nazioni consigliate, Spagna e Romania,
entrambi paesi dell'Unione europea dove vige la libera circolazione
degli studenti e il riconoscimento dei titoli di studio. "A Parma, uno
dei due casi di cui abbiamo le prove fotografiche - continua Orezzi -
si sono allontanati solo dopo che i rappresentanti dell'Udu, presenti
per distribuire le nostre guide al test, sono intervenuti". Ma perché
scappare? In fondo, fare volantinaggio non è mica reato. Però basta
fare due conti per capire che, dei 77mila aspiranti medici che si sono
preparati alle 80 domande del quizzone, i 67 mila esclusi costituiscono
un'appetitosa occasione per fare cassa. Se tutti, infatti, decidessero
di intraprendere la via estera per iscriversi alla facoltà di Medicina
o di Odontoiatria, e saltare l'ostacolo del test, si potrebbero
racimolare qualcosa come 300 milioni. E se anche abboccasse uno solo su
cento, i milioni diventerebbero 3.
Salvo Intravaia
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