La
self-driving car di Google è un'automobile capace di percorrere le
strade senza l'intervento umano: ha tagliato il traguardo di 300mila
miglia, circa 482mila chilometri complessivi. Al cuore ha un programma
di ricerca sull'intelligenza artificiale. La tabella di marcia sarà
ancora lunga. Nelle prossime settimane abbandona i percorsi prevedibili
nel traffico per misurarsi con situazioni incerte dove anche un
guidatore sarebbe messo alla prova. Muove, inoltre, i primi passi nella
vita quotidiana: alcuni dipendenti di Google potranno utilizzarla per
andare da casa al lavoro e viceversa da soli, e non più con un'altra
persona al fianco, come in precedenza. Il cantiere per l'automobile è
stato l'X Lab di Google, dove l'azienda in due località esamina
applicazioni all'avanguardia. Segue le orme di un laboratorio, quello
del Parc della Xerox, dove esplorazioni condotte con libertà creativa
hanno portato a sviluppi decisivi per le tecnologie, come il mouse, le
interfacce grafiche e le tecnologie Ethernet. L'X Lab è, ad esempio, la
fucina per gli occhiali interattivi del progetto Glass: scattano
immagini e registrano video. Sono un'ulteriore area di espansione per
la condivisione online, ad esempio attraverso la pubblicazione delle
fotografie nei social network. Si tratta, inoltre, di un punto di
partenza per la realtà aumentata che può aggiungere informazioni in
tempo reale agli oggetti inquadrati dalle lenti. Non sono in commercio:
a partire dall'anno prossimo saranno utilizzati dagli sviluppatori
software che diventeranno i primi "Glass explorers". Nel frattempo,
Google ha brevettato un metodo per accedere ai dati degli occhiali
interattivi indossati con il movimento dello sguardo, senza richiedere
quindi l'uso delle dita. Ma l'X Lab racchiude altre iniziative. Esplora
in che modo gli oggetti possono essere incorporati nel "web of things",
una rete di interconnessioni che allarga i confini alle smart city.
Oppure, i network neurali che simulano l'apprendimento: l'intelligenza
artificiale progettata da Google, a partire dall'analisi di 10 milioni
di immagini estratte da video di Youtube, è stata in grado di imparare
a riconoscere le sembianze di gatti. E ancora, sono in esame le idee
per un ascensore spaziale che potrebbe essere impiegato per trasportare
oggetti o raccogliere dati. L'X Lab, inoltre, guarda in avanti verso la
robotica per abitazioni e uffici.
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