Due fascicoli
di oltre venti pagine cadauno: uno per matematica ed uno per italiano,
moltiplicati per il numero degli studenti. La somma è astronomica. Sono
ancora da aggiungere le pagine esplicative, i suggerimenti tecnici, le
copiose interpretazioni dei dirigenti, le fasi esecutive ed i
correttori che possono essere quantificati in vagoni di risme di carta
e camion di tonner e inchiostro. La prova Invalsi necessita annualmente
del corrispondente di tre quarti di disboscamento del Cansiglio. Da
qualche anno le prove citate sono diventate ufficialmente due, senza
sommare le “suggerite-consigliate”
prove simulate in corso d’anno; le canoniche ufficiali comunque si
fanno a maggio e all’esame di licenza media. Per fortuna un alto
ex-ministro della Repubblica si autocelebrava per aver pianificato e
introdotto l’informatizzazione in tutti i settori del pubblico impiego
e del privato!
E l’atto dovuto? I docenti, fannulloni per scelta, mobilitati
forzatamente per la prova citata, fanno assistenza al mattino e
correzione pomeridiana. L’opinione pubblica edotta sul
parassita-nullafacente-vacanziero-guadagnone insegnate non conosce che
la correzione dei fascicoli deve essere fatta “ESCLUSIVAMENTE” in penna
rossa (cito le indicazioni), avviene sotto la supervisione del DS,
rediviva figura del burocrate russo di pre-rivoluzionaria memoria: “vicino alla risposta giusta si scrive sì a
fianco di quella errata si appunta no”.
A correzione fatta, seguendo le puntuali consegne - ricordo che il
docente è da sempre considerato dal DS camionista nonostante i passati
trenta anni sulla cattedra, - si trasmettono on line all’ INVALSI
(entità ectoplasmatica di cui nessuno conosce le finalità, né il numero
dei luminari operanti, né il giro d’affari che circola) le sole
risposte giuste o sbagliate dei candidati.
L’operazione dura mediamente dalle sei-otto ore, poiché il programma
apre la pagina successiva solo dopo la completa compilazione delle
pagine precedenti e comunque solo il DS o il fiduciario conoscono il file di accesso.
E l’intestazione? L’intestazione con i dati sensibili dell’esaminando
deve essere fornita sempre on line dai docenti; tutto questo alla
faccia della privacy. Durante l’anno scolastico è proibito sapere
l’anamnesi anagrafica dello studente e dei relativi genitori ...
durante la prova Invalsi tutto diventa facilmente trasparente: “la mamma è così,
il papà è colà; un figlio negligente in una famiglia dabbene; una brava
ragazza ha dei genitori...”.
Dimenticavo: fare tutto ciò è computato come atto dovuto: dodici ore
GRATIS!
Per ultimo dall’INVALSI arrivano le valutazioni: italiano 35,
matematica 35, voto 7; oppure: italiano 30, matematica 50, voto 8; o
ancora italiano 25, matematica 22, voto 5.
“Ma come? - lamenta la madre - Mio figlio è sempre andato bene a scuola
in questi tre anni!”.
Risposta: Che sia andato bene in bici è un fatto... Per l’Invalsi è
altro e FA MEDIA.
Se qualche genitore, per i motivi esposti sopra anche in modo criptato,
ha individuato gli estremi per un ricorso mi troverà sempre disponibile
a costituirmi parte civile ... anche per completare le cahier de doleance.
La citazione INVALSI senza rendere esaustiva una spiegazione della
sigla è un sottile invito al lettore per la ricerca. Con amarezza da
parte di chi ha dato cultura per scarsi, sporchi denari.
Prof. Vincenzo Baratella
vstudioartemose@yahoo.com