• l’attività svolta deve rientrare tra quelle effettivamente soggette agli studi di settore
• i ricavi e i compensi, relativi al periodo d’imposta precedente, non devono superare un determinato limite che può variare in base ai diversi settori d’attività, ma in nessun caso può superare i 25.822,85 €. In base a quanto detto, consideriamo un reddito professionale lordo di 65.000,00 €.
L’ingegnere che svolge solo la libera professione sul reddito che va dai 40 ai 65.000 € è tassato mediamente al 35%.
Nel caso di un docente che esercita anche la Libera professione e che guadagna complessivamente 65.000 € con una distribuzione pari a: Euro 40.000, 00 come insegnante e 25.000 Euro come attività di libera di professione esterna, sul reddito dai 40 ai 65.000 € viene tassato al 20% perché ha aderito al regime del “forfettone” per i contribuenti minimi e marginali.
Un altro vantaggio per l’ingegnere docente è quello di poter portare in detrazione sul reddito da dipendente le spese di una assicurazione e/o detrazioni per spese dei figli a carico. Se l’ingegnere fosse stato solamente un libero professionista non potrebbe portare in detrazione le spese sopra descritte. Tutto ciò è uno dei rari casi in cui lo stato di docente di scuola comporta una agevolazione fiscale, e quindi sociale, per il resto si torna alla vecchia via, marginalità del ruolo, scarso riconoscimento sociale, insufficiente tutela degli obiettivi programmatici della professione.
Aldo Domenico Ficara
aldodomenicoficara@alice.it