"Nella manovra restano i punti problematici
che avevamo criticato all'inizio, per questo continueremo la nostra
battaglia all'insegna dell'equità''. Così il Segretario generale
della Cisl, Raffaele Bonanni, commentando il varo della manovra
finanziaria oggi alla Camera. "E' una manovra - ha detto Bonanni dai
microfoni di 'Labor Tv' - che si abbatte sugli interessi popolari,
stringe ancora di più le condizioni delle famiglie e non stringe invece
le condizioni della politica. C'è un cinismo preoccupante da parte
della politica che non mi piace affatto". "Serviva un segno forte da parte del ceto
politico - ha dichiarato stamane intervistato da Radio Vaticana
- ricordando che "ci sono ancora da
effettuare tagli forti, necessariamente sulle spese dei partiti, che
sono cresciuti di 11 volte in 10 anni; e anche provvedimenti
forti, come quelli che chiediamo per dimezzare i livelli istituzionali
e amministrativi, che sono tanti e non riusciamo piu' a pagare. Bisogna
discutere sul merito della manovra, su quali sono le agevolazioni da
tagliare, -ha poi aggiunto- perche' ci sono agevolazioni e
agevolazioni. Ci sono quelle urgenti che riguardano i ceti popolari, le
famiglie meno abbienti e ci sono quelle accumulate nel corso del
trentennio da lobby in parlamento, che hanno dato aiuti fiscali anche a
chi per la verita' ha mezzi propri per reggersi. Quindi, e' li' che noi
dobbiamo impegnarci e su questo stiamo sfidando il governo".
Ed è su questo punto che Bonanni ha insistito nell'intervista
rilasciata al Tg1 delle 13,30: ''E' una manovra che ci impone l'Europa
per difendere meglio il paese" ha detto. "Pero' le famiglie stanno
pagando pesi che non avevano previsto, mentre non si puo' dire la
stessa cosa delle caste. Di coloro che hanno di piu' e soprattutto
della politica''. Quanto alla reintroduzione dei ticket sanitari
"avremo tempo ancora, vedremo che si può fare", ha concluso ribadendo:
"Restano i problemi per cui abbiamo organizzato la protesta davanti al
Senato: alla fine tutto si fa tranne il taglio al costo della politica
e il dimezzamento dei livelli amministrativi. Almeno l'aggiustamento
sulle pensioni ci ha soddisfatto, grazie alla nostra protesta il peso
sui redditi più bassi è stato corretto".
E sulla manovra si è espresso anche il Segretario confederale Cisl, con
delega alle Politiche sociali, Pietro Cerrito per il quale il
provvedimento varato oggi alla Camera "non legge le dinamiche del Paese
reale, in particolare l'impoverimento della popolazione attestato dalla
lettura dei dati Istat. E' preoccupante - osserva Cerrito - il
consolidarsi della povertà sia relativa che assoluta tra le solite
tipologie di famiglie, in particolare quelle numerose, di anziani e
quelle residenti nel Mezzogiorno. Alla luce di questo dato
incontrovertibile, la manovra del governo interviene sulle agevolazioni
fiscali e sulle prestazioni assistenziali non per la giusta loro
razionale riorganizzazione - come sarebbe auspicabile - ma per fare
cassa. Serve invece che i salari e le pensioni ,sotto pressione dalla
crisi economica, siano sostenuti da un intervento fiscale ed
assistenziale che abbia come obiettivo reale quello del sostegno del
lavoro, della natalità, della non autosufficienza e del contrasto della
povertà. Lo sviluppo infatti passa anche attraverso la capacità di
tenuta del tessuto sociale, di riduzione delle diseguaglianze e
dell'esclusione, non a caso questo è uno degli obiettivi strategici
definiti a livello europeo. E' auspicabile - conclude Cerrito - che
questa volta sul tema delle politiche sociali si apra un confronto vero
manifestando la volontà di riformare il sistema delle prestazione
economiche e del sistema dei servizi e non di procedere con la logica
dei tagli lineari".
Cisl Scuola