Mercoledì 1 giugno 2011, h 18:00
Sit-in davanti alla Prefettura di Catania.
La distruzione della scuola pubblica statale continua. Non è bastato il
taglio di più di 130.000 posti di lavoro. Non è bastato il capillare
smantellamento della scuola primaria e di quella secondaria. Non è
bastato aumentare il numero di alunni per classe, costringere gli
studenti a fare lo stesso lavoro di prima in meno ore, eliminare dalle
scuole materie fondamentali, ridurre il sostegno agli alunni
svantaggiati, cancellare il tempo pieno, derogare alle regole sulla
sicurezza. Con il decreto sullo sviluppo, approvato il 13 maggio scorso
e che potrebbe diventare a breve legge, si dà corpo ad un progetto
discriminatorio e paralizzante, che peggiorerà ulteriormente le
condizioni di chi studia e renderà ancora più difficile per i precari
della scuola, e soprattutto per quelli del Sud, l’accesso al lavoro.La “concessione”, ancora solo annunciata, di poche decine di migliaia di immissioni in ruolo in tre anni, destinate soprattutto alle regioni del Nord, del tutto insufficiente rispetto al numero esorbitante di posti tagliati dal 2008 a oggi e a quello dei precari inseriti nelle graduatorie provinciali (230.000 circa), appare come una debole e irrispettosa risposta alle sentenze che hanno sancito l’illegittimità dei tagli operati dal governo.
Estremamente discriminante risulta, inoltre, la scelta di inserire il vincolo di cinque anni di servizio effettivo per i neo-immessi in ruolo, che non potranno chiedere, quindi, prima che sia trascorso tale periodo né il trasferimento né l’assegnazione provvisoria né l’utilizzazione in altra sede.
E’ evidente che queste misure colpiranno soprattutto i lavoratori del Sud, che hanno già pagato il prezzo più alto in termini di tagli e che sembrano essere esclusi anche da provvedimenti, quali l’assegnazione di contingenti di docenti in deroga (ovvero in aggiunta a quelli previsti dagli organici inviati dal Ministero alle singole regioni), riservati ancora una volta esclusivamente alle regioni del Nord.
A questo ulteriore e vergognoso attacco alla scuola pubblica e a chi vi lavora, ancora una volta, intendiamo reagire, chiedendo:
l’abrogazione della controriforma Gelmini
il ritiro dei tagli
il rispetto delle regole sulla sicurezza e una serie di investimenti sull’edilizia scolastica
la creazione di organici funzionali che consentano il regolare svolgersi delle lezioni sin dall’inizio dell’anno
l’abrogazione, prima della conversione in legge, dell’art. 9, comma 21 del DL sullo sviluppo, che vincola a cinque anni di servizio effettivo il trasferimento territoriale dei neo-immessi in ruolo.
l’assegnazione anche alla Regione Sicilia di un contingente di docenti in deroga.
COORDINAMENTO IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE - CATANIA
Aderiscono:
CGIL, COBAS, USB, ITALIA DEI VALORI, PARTITO DEMOCRATICO, PARTITO DEI COMUNISTI ITALIANI-FEDERAZIONE DELLA SINISTRA, RETE DEI COMUNISTI, RIFONDAZIONE COMUNISTA-FEDERAZIONE DELLA SINISTRA, SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’, FEDERAZIONE DEGLI STUDENTI, GIOVANI COMUNISTI, GIOVANI DEMOCRATICI, UNIONE DEGLI UNIVERSITARI
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giugno 2011
katia.perna@libero.it