Assunzioni e precariato:
sindacati insoddisfatti
di R.P. La Tecnica della Scuola, 4.8.2009
Le rassicurazioni fornite dal ministro Gelmini nel corso dell'incontro del 4 agosto appaiono del tutto inadeguate ai sindacati. Poche le nuove nomine e, per ora, nessuna garanzia per i precari che a settembre si troveranno senza incarico. Forse la soluzione da un accordo Governo-Regioni-Inps.
Si è svolto nel pomeriggio del 4 agosto il previsto incontro politico fra organizzazioni sindacali e i vertici dell’amministrazione scolastica.
Nel corso della riunione, alla quale hanno preso parte non solo diversi dirigenti del Ministero ma lo stesso ministro Gelmini ed il sottosegretario Giuseppe Pizza, si è discusso delle prossime assunzioni di personale oltre che dei problemi del precariato.
Sulla questione delle assunzioni (16mila in tutto, divise equamente fra docenti e Ata) i sindacati si sono detti del tutto insoddisfatti, dal momento che le nuove immissioni in ruolo non coprono neppure i pensionamenti.
Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, fa anche osservare che la suddivisione delle nomine è alquanto discutibile: “Nutriamo massimo rispetto per il lavoro svolto dal personale Ata - puntualizza il coordinatore della Gilda - ma, considerato che nelle scuole il rapporto è di un operatore ogni tre insegnanti, ci sembra una decisione piuttosto sbilanciata”.
Flc-Cgil paventa invece il rischio che le nomine si protraggano ben oltre la data di inizio dell’anno scolastico e per questo motivo, nel corso della riunione, ha chiesto che “tutte le operazioni di immissioni in ruolo e di nomine annuali, siano concluse entro la fine di agosto per dare certezze alla programmazione didattica e per garantire un normale avvio delle attività scolastiche”.
Poche certezze sulla questione del precariato, anche se il Ministro ha assicurato che è già in preparazione un decreto legge in merito.
Ma Francesco Scrima, segretario nazionale di Cisl-Scuola, ha subito affermato che “è indispensabile conoscere in dettaglio i contenuti di una proposta che deve essere resa operativa a brevissima scadenza”.
Una delle ipotesi al vaglio del Governo è quella di una sorta di “patto” fra Ministero, Inps e Regioni per sostenere in qualche modo i precari che - a causa delle contrazioni di organico - potrebbero non avere più il posto a partire dal prossimo settembre.
Un accordo in tal senso è già stato sottoscritto in Sardegna; il Ministro ha anche aggiunto che ci sono altre 5 regioni pronte a intervenire.
Lo Snals, per parte sua, ha già dichiarato che, in assenza di provvedimenti concreti, alla ripresa delle attività didattiche, verranno assunte “tutte le iniziative possibili a tutela dei legittimi interessi dei precari della scuola”.
Intanto in tarda serata è stata diffusa la notizia che l'accordo con l'Inps sarebbe ormai cosa fatta. Lo ha reso noto il segretario della Cisl-Scuola Francesco Scrima, che ha spiegato: ''Domani (il 5 agosto, ndr) ci consegneranno il testo dell'intesa che permetterà a tutti i colleghi che non avranno a partire da settembre la riconferma di percepire per l'anno prossimo mensilmente una cifra vicina alla metà dello stipendio''.
sindacati insoddisfatti
di R.P. La Tecnica della Scuola, 4.8.2009
Le rassicurazioni fornite dal ministro Gelmini nel corso dell'incontro del 4 agosto appaiono del tutto inadeguate ai sindacati. Poche le nuove nomine e, per ora, nessuna garanzia per i precari che a settembre si troveranno senza incarico. Forse la soluzione da un accordo Governo-Regioni-Inps.
Si è svolto nel pomeriggio del 4 agosto il previsto incontro politico fra organizzazioni sindacali e i vertici dell’amministrazione scolastica.
Nel corso della riunione, alla quale hanno preso parte non solo diversi dirigenti del Ministero ma lo stesso ministro Gelmini ed il sottosegretario Giuseppe Pizza, si è discusso delle prossime assunzioni di personale oltre che dei problemi del precariato.
Sulla questione delle assunzioni (16mila in tutto, divise equamente fra docenti e Ata) i sindacati si sono detti del tutto insoddisfatti, dal momento che le nuove immissioni in ruolo non coprono neppure i pensionamenti.
Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, fa anche osservare che la suddivisione delle nomine è alquanto discutibile: “Nutriamo massimo rispetto per il lavoro svolto dal personale Ata - puntualizza il coordinatore della Gilda - ma, considerato che nelle scuole il rapporto è di un operatore ogni tre insegnanti, ci sembra una decisione piuttosto sbilanciata”.
Flc-Cgil paventa invece il rischio che le nomine si protraggano ben oltre la data di inizio dell’anno scolastico e per questo motivo, nel corso della riunione, ha chiesto che “tutte le operazioni di immissioni in ruolo e di nomine annuali, siano concluse entro la fine di agosto per dare certezze alla programmazione didattica e per garantire un normale avvio delle attività scolastiche”.
Poche certezze sulla questione del precariato, anche se il Ministro ha assicurato che è già in preparazione un decreto legge in merito.
Ma Francesco Scrima, segretario nazionale di Cisl-Scuola, ha subito affermato che “è indispensabile conoscere in dettaglio i contenuti di una proposta che deve essere resa operativa a brevissima scadenza”.
Una delle ipotesi al vaglio del Governo è quella di una sorta di “patto” fra Ministero, Inps e Regioni per sostenere in qualche modo i precari che - a causa delle contrazioni di organico - potrebbero non avere più il posto a partire dal prossimo settembre.
Un accordo in tal senso è già stato sottoscritto in Sardegna; il Ministro ha anche aggiunto che ci sono altre 5 regioni pronte a intervenire.
Lo Snals, per parte sua, ha già dichiarato che, in assenza di provvedimenti concreti, alla ripresa delle attività didattiche, verranno assunte “tutte le iniziative possibili a tutela dei legittimi interessi dei precari della scuola”.
Intanto in tarda serata è stata diffusa la notizia che l'accordo con l'Inps sarebbe ormai cosa fatta. Lo ha reso noto il segretario della Cisl-Scuola Francesco Scrima, che ha spiegato: ''Domani (il 5 agosto, ndr) ci consegneranno il testo dell'intesa che permetterà a tutti i colleghi che non avranno a partire da settembre la riconferma di percepire per l'anno prossimo mensilmente una cifra vicina alla metà dello stipendio''.