Maturità troppo facile: va eliminata.
Questo è il titolo dell’articolo pubblicato su Il Giorno,Il Resto del Carlino e La Nazione.
Sono ormai diversi anni che vado ripetendo che questo esame di stato/ ex maturità deve essere abolito perché non ha più alcuna funzione specifica essendo diventato solo una finzione.
Nella mia esperienza, prima di affrontare l’esame di stato, ante’69, avevo superato l’esame di seconda elementare, di licenza elementare, d’ammissione alla scuola media (altrimenti si poteva continuare con l’avviamento professionale), di licenza media, di ammissione al liceo e, quindi, l’esame di Stato. L’esame di Stato era un vero esame perché la commissione, costituita da commissari tutti esterni, svolgeva approfondite verifiche su tutte le materie (tranne Religione) con riferimento all’ultimo anno ed agganci agli anni precedenti. Questo si che era un esame che concludeva un lungo e faticoso percorso di studi certificando l’acquisizione di conoscenze di competenze e capacità singole e specifiche.
Tutti gli esami elencati erano momenti significativi e di passaggio tra gli stadi evolutivi di una società che viaggiava secondo ritmi temporali molto più lunghi e molto più lenti rispetto ad oggi.
Oggi ciò non accade, i momenti significativi e di passaggio sono altri ed il tempo è in mutazione continua tanto che in moltissimi campi del quotidiano quanto certificato, ad esempio tre mesi fa, al presente è ampiamente superato. Allora a che serve certificare con un diploma e cristallizzare una situazione continuamente mutevole? Molto meglio e più onesto attestare un percorso di conoscenze e lasciare, poi, alla vita ed alle esperienze l’espletamento dell’esame vero.
Per questo reputo che gli esami di Stato, come sono concepiti e organizzati oggi, non servono a nulla e non hanno alcun significato. Essi non hanno alcun valore di verifica delle conoscenze né di vaglio della personalità dello studente perché le parti si conoscono da tempo e la recita (verifiche d’esame) è già stata provata e riprovata ( tra l’altro anche in modo ufficiale: vedi simulazioni) nel corso degli anni. L’esame finale si presenta, pertanto, come l’ennesima meschina recita a soggetto che sancisce, certificandola, la formazione di una società di furbi somari e onesti falliti; e gli insegnanti stanno a questo gioco perché essi sono i soggetti più frustrati di questa società poiché costretti, continuamente, ad operare ipocrite scelte tra diverse falsità, tutte giustificate, pur di stare con le percentuali in linea con la media e non creare frustrazioni ma illusioni.
Elio Fragassi
Ultimo aggiornamento il 04-17-2006 @ 07:22 pm
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