Gli insegnanti di montagna
contro la sentenza della Corte Costituzionale
Gli insegnanti di montagna sono i primi a dire che la normativa relativa al doppio punteggio attribuito alle scuole di montagna dal 2003 era e resta sbagliata, ma abolirla con effetto retroattivo non farebbe altro che creare nuovi disagi e alimentare una guerra tra “poveri”, che contribuisce a rendere la categoria ancora più debole.
In questi giorni abbiamo letto le notizie più disparate e infondate riguardanti il doppio punteggio, e quindi riteniamo opportuno fare chiarezza.
Innanzitutto va ribadito che la Suprema Corte non ha dichiarato incostituzionale il punteggio doppio ma la tabella che attribuiva il raddoppio del punteggio anche alle scuole secondarie che rispettavano un determinato valore altimetrico (600m).
Inoltre, non è vero, come qualcuno vuol far credere, che in questi anni l’esperienza didattica nelle scuole in questione sia venuta meno – vero è che nelle scuole a doppio punteggio si sono riversati gran parte dei colleghi collocati nelle prime posizioni (quindi in possesso di alta professionalità acquisita con gli anni) allo scopo di non farsi scavalcare da chi li precedeva immediatamente in graduatoria.
Tutto ciò ha comportato delle scelte drastiche e dolorose: si è rinunciato alla cattedra di diciotto ore con pagamento estivo (magari in città) per accettare meno ore, meno soldi, ci si è sobbarcati con notevoli disagi chilometri e chilometri di treno, freddo, neve, “sangue e sudore”.
Quanto appena elencato trova ragione nell’adempimento del proprio dovere e per poter mantenere le proprie posizioni, sempre nel rispetto di una legge che, se da una parte non abbiamo voluto, oggi ci dicono non valere più, vanificando tutto.
Ciò che lascia particolarmente sgomenti è la giustificazione della Corte Costituzionale riguardo la posizione di noi insegnanti precari:
“Gli insegnanti, posti nelle graduatorie permanenti, sono in una posizione di mera aspettativa, e quindi vista la periodicità del rinnovo delle graduatorie stesse, non hanno nessun diritto e non possono avere nessuna pretesa”.
Crediamo che con questa ‘giustificazione’, venga del tutto cancellata prima la nostra dignità umana e poi quella di lavoratori.
Ancor più indignati ci lasciano le dichiarazioni del vice ministro On. Mariangela Bastico che, tra le interviste rilasciate dopo aver incontrato le rappresentanze sindacali, dichiara:
“L’orientamento, è quello di salvaguardare i diritti acquisiti.”
In parole povere, si lascia il doppio punteggio a chi è già passato di ruolo e lo si toglie a chi vi aspira, derubandoci due volte, mettendo in discussione il diritto all’equità, quello stesso diritto cui i giudici della Corte Costituzionale hanno fatto riferimento per cancellare il principio di attribuzione del doppio punteggio.
Ebbene noi oggi diciamo basta a questa precarietà, che ci colpisce nella dignità più profonda.
Ci attiveremo per fare sentire la nostra voce, sia a livello legale che a livello dimostrativo, poiché non possiamo essere le vittime sacrificali delle scelte politiche sbagliate di chi ci ha governato e di chi attualmente ci governa.
Coordinamento nazionale precari di montagna
Ultimo aggiornamento il 02-12-2007 @ 01:42 am
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