Venerdì 24 gennaio, nella splendida cornice del
Convitto Cutelli, gioiello dell’architettura settecentesca, si è svolta
la manifestazione “Le Mille e una notte del Liceo Classico Europeo”,
serata entusiasmante e suggestiva che ha coinvolto tutte le componenti
del Liceo. Nella luce soffusa del crepuscolo gli allievi si sono
esibiti in canti, carmi, ballate medievali, simposi, percorsi nella
storia, nella scienza, nella filosofia, nella matematica, in spazi
d’ascolto...
Il portone su via Vittorio Emanuele è stato spalancato dalle ore 18
alle 23 ad alunni, genitori, docenti e a tutti coloro che desideravano
conoscere il Convitto e scoprire le espressioni
artistico-scientifico-culturali di coloro che lo compongono e lo vivono
ogni giorno.
La serata si è aperta in Aula Magna con il curioso e sorprendente
connubio fra matematica e melodie con lo spettacolo Fibonacci in
musica, proseguendo con Voix de la Révolution, magnifica espressione
del teatro francofono che racconta in maniera atipica la Rivoluzione
francese.
I ragazzi di quarto anno si sono esibiti in “Un amore di Simposio”,
facendo partecipi della seconda parte di un banchetto greco-romano gli
spettatori con canti, musica e recite di carmi conviviali. A metà
serata l’atmosfera pirandelliana è calata sugli spettatori grazie allo
spettacolo Sei personaggi in cerca d’autore, riduzione e rivisitazione
del testo originale che ha piacevolmente suscitato l’interesse del
pubblico (regia di Filippo Velardita). Grande successo hanno ottenuto
le Medieval Ballads, in cui le voci soavi e avvolgenti di tre alunne
hanno immerso gli astanti nell’età medievale, emozionandoli e facendo
loro rivivere le storie affascinanti ma anche spietate del tempo come
l’agghiacciante Cruel sister.
Al piano terra, con Gli spiriti classici, testo redatto ed interpretato
interamente dagli alunni, in un’ambientazione greco-latina, i ragazzi
ci hanno illustrato in maniera divertente il valore formativo delle
lingue classiche: oltre a dare la possibilità di risalire alle proprie
radici, allenano la memoria e l'attenzione per il dettaglio, le
capacità logiche e di ragionamento critico e sviluppano così le
competenze generali sulle quali appoggiare le molteplici competenze
specifiche che si acquisiscono in seguito o in parallelo:
costituiscono, quindi, un vero e proprio addestramento della mente.
Interessante anche la descrizione, accompagnata da un’esplicativa e
spiritosa presentazione in powerpoint, dell’originale rapporto fra
Maiorana e Fermi (Maiorana vs Fermi: amicizia o rivalità), fisici che
affrontarono in modi diversi il loro rapporto con la scienza nonché
Geogebra, gradevole illustrazione di un software per l'apprendimento e
l'insegnamento della matematica che fornisce strumenti per lo studio di
geometria, algebra e analisi così come l’Affascinante percorso nella
sezione aurea, avvincente viaggio nel modo dei frattali e Gli ossi di
Nepero, strumento di calcolo inventato nel 1614, da un grande
matematico scozzese, John Napier.
Originale l’adattamento di Antigone, confluenza ben riuscita fra una
riscrittura del testo di Jean Anouilh ed il monologo dell’opera
originale di Sofocle Verso la tomba. Il risultato è stato un misto di
tragico e faceto molto esuberante e, per molti versi, divertente.
È stato offerto ai partecipanti anche un buffet di piatti tipici
dell’antica Grecia e dell’epoca romana come la salsa garum, l’isicia
carnis, la frittata di lattughe, i lagana Alexandri Magni, la savillum
e vari altri, sullo sfondo dell’Omericchio ovvero l’inno VII di Omero a
Dioniso e Symposium deorum, interpretato dagli dei dell’Olimpo al
completo.
All’ingresso, poi, un’equipe di psicologi, che assistono solitamente
gli alunni nelle loro difficoltà, offrivano tisane e consigli.
La serata si è conclusa con una rappresentazione che ha avuto un grande
riscontro nel pubblico presente: Sogno di una notte di mezza estate
(regia di Giovanna Mangiù). La spigliata interpretazione degli alunni,
la cura dei costumi, l’alternarsi suggestivo e dinamico delle scene, la
prontezza dei neofiti attori, persino nel bilancio di risonanza ovvero
nel “portare la voce”, ha stupito tutti gli astanti.
Una notte singolare, davvero da “Mille e una notte”, una full immersion
in un mondo classico ma paradossalmente intriso e fregiato dalla
modernità, dalla scienza, dalla contemporaneità: perfetto riflesso,
appunto, del nostro liceo classico europeo.
prof.ssa Giusy Gattuso