All’assemblea,
molto partecipata, sono stati presenti docenti precari e di ruolo,
genitori, studenti, rappresentanti dei movimenti, esponenti di
sindacati e partiti provenienti da Roma e altre località del Lazio.
I temi trattati durante gli interventi sono stati diversi.
Innanzitutto, essendo un’assemblea che si riallacciava idealmente al
referendum di Bologna, si è parlato della necessità di estendere la
lotta contro il trasferimento delle risorse pubbliche alle scuole
private. Ugualmente si è sottolineato come si assista già a un processo
di sostanziale privatizzazione della scuola pubblica, dal momento che
il suo funzionamento è ormai inscindibilmente legato al cosiddetto
contributo (privato) volontario.
Quindi molti si sono soffermati sulla circolare relativa ai BES,
denunciando come, dietro la facciata dell’inclusione, si tratti invece
di un provvedimento che produrrà altre decine di migliaia di tagli al
personale precario, aggravando la situazione dei docenti curricolari e,
ovviamente, degli studenti con disabilità e delle loro famiglie; va
aggiunta l’assurda condizione degli AEC, malpagati e costretti a
mansioni che non spettano loro. La circolare sui BES si inserisce in un
contesto più generale di tagli degli organici, dovuti alla diminuzione
dei pensionamenti seguente alla riforma Fornero e alla continuità con
le politiche Gelmini – Profumo.
Si è anche rilevato come le condizioni dei docenti di ruolo non siano
migliori: il contratto è ancora bloccato e le voci sul rinnovo
insistono sull’introduzione di meccanismi di carriera e distinzioni tra
funzioni, che sono solo il veicolo per mascherare la diminuzione
salariale generale attraverso una premialità concessa a pochissimi non
si sa in base a quali criteri. A livello locale le difficoltà si
acuiscono ulteriormente per colpa dei provveditorati, esecutori
peggiorativi dei disposti ministeriali.
L’analisi ha dunque mostrato come l’insieme dei provvedimenti presi
agisca contemporaneamente su più livelli, ai quali è però sottesa una
logica unica: il mantenimento dei tagli previsti dalla legge 133 del
2008, rispetto alla quale nessun governo successivo ha prodotto una
reale inversione di tendenza. La scuola continua sostanzialmente a
essere un terreno di risparmio, a differenza (colpevole) delle spese
militari. Per questo si è segnalata la necessità di un capillare lavoro
di informazione sui luoghi di lavoro e tra i cittadini per svelare come
i rassicuranti provvedimenti della Ministro Carrozza lo siano solo in
superficie, dal momento che ciascuno di essi, come è sempre scritto
chiaramente anche se in commi nascosti, è vincolato al regime di
“razionalizzazione” previsto dalla 133.
Di fronte a una situazione come questa, sul piano operativo si è
concordato che tutte le azioni di mobilitazione dovranno tenere insieme
il piano più attuale, come quello sui BES, con quello generale di un
attacco così composito.
Si è pertanto deciso di iniziare un percorso di rilancio dei motivi che
hanno determinato il successo del referendum di Bologna. Gruppi di
studio verificheranno le soluzioni percorribili e la situazione dei
finanziamenti alle private nel Comune di Roma: come via di più
immediata fattibilità si è pensato di far arrivare in Consiglio
comunale un disegno di delibera che impegni il Comune di Roma a non
stornare sulla privata i fondi pubblici. In particolare si è proposto
di lanciare una campagna per l’abolizione della legge 62 del 2000,
origine del meccanismo di finanziamento dell’istruzione privata.
Si dovrà rafforzare poi quell’organizzazione sul territorio che a Roma
ha già prodotto risultati importanti, da un lato tenendo insieme le
componenti docenti, genitori e studenti, dall’altro riuscendo a
impedire, come nel caso del Liceo Benedetto da Norcia di Centocelle,
l’accorpamento di alcune classi.
Operativamente, si è votato di aderire al sit-in al MIUR indetto il
prossimo 20 Giugno dal Coordinamento delle scuole elementari e di
lanciare un nuovo sit in per il mercoledì successivo, 26 giugno, ancora
al Miur, sul tema dei BES e degli organici. Si intende chiedere un
confronto con il Ministro per avere risposte sulle questioni reali
celate dietro i proclami propagandistici.
Inoltre, il 5 luglio presso il TAR si svolgerà un’udienza
sull’illegittimità dei tagli della 133/2008, un ricorso che si è fatto
in altre regioni dando anche sentenze positive. Si verificherà la
possibilità di indire una mobilitazione per quel giorno.
In generale, quello che è importante è che le mobilitazioni descritte
servano a ricomporre un movimento che agisca sul livello cittadino e
quello territoriale, così da preparare il terreno a una grande
mobilitazione generale per settembre.
Coordinamento
delle Scuole di Roma - Coordinamentoscuoleroma
movimentoinsegnantiprecari@gmail.com