Lasciati soli dal governo che non ha loro riconosciuto il ruolo essenziale e fondamentale di manager e garanti della formazione delle nuove generazioni e custodi della formazione del nuovo capitale umano. Riconoscimento che passava e passa anche con la perequazione retributiva interna ed esterna.
Lasciati soli dai sindacati che curano come loro unico obiettivo il mantenimento del corpo mistico degli organici ad ogni costo e contro chiunque. Sindacati che hanno interrotto continuamente le lezioni nel mese di settembre con assemblea in orario di servizio a valanga incuranti del fatto che una sospensione delle lezioni specie in una scuola di base crea enormi disagi all’utenza per la mancata vigilanza e per i pericoli incombenti.
Lasciati soli dalle famiglie che hanno abdicato alla loro funzione educativa e si sono trasformati nei sindacalisti dei loro figlioli.
Lasciati soli dagli Enti Locali incuranti spesso dei loro doveri e delle loro competenze per sostenere e supportare i servizi essenziali e magari utilizzando il dimensionamento come strumento di clientela o di raccolta spuria del consenso politico.
Lasciati soli dalla Magistratura che in maniera sbalorditiva ha sempre e sistematicamente archiviato tutte le denunce e i procedimenti per interruzione di pubblico servizio o per occupazione degli edifici pubblici a carico degli studenti, anche se maggiorenni, con la giustificazione che queste azioni “ li fanno crescere “ e maturare come cittadini consapevoli.
Lasciati soli dagli studenti che manifestano disaffezione e ripulsa per i sacrifici e che pur sono i destinatari e i fruitori dell’educazione e della formazione che costa alla collettività 50 miliardi l’anno. Anche se bisogna rilevare che dal sondaggio fatto da Skuola.net al quale hanno partecipato 723 studenti é emerso che 2 studenti su 3 non hanno intenzione di scendere in piazza: circa il 44% per non saltare un giorno di scuola, mentre una percentuale pari al 25% si dichiara scettica rispetto a questo strumento ai fini del cambiamento
Lasciati soli dai docenti in larga parte demotivati e scoraggiati se non sfuggenti rispetto al loro ruolo di educatori e formatori.
I dirigenti scolastici non si faranno strumentalizzare da nessuno e resteranno dunque al loro posto a garanzia del diritto costituzionale all’istruzione e saranno il punto di riferimento di quanti hanno a cuore le sorti del paese e il destino della formazione.
La normativa entrata in vigore proprio lo scorso anno in merito al tetto massimo di assenze superato il quale scatta la bocciatura verrà applicata in maniera severa.
Erroneamente molti studenti, l'anno passato, credevano e speravano che i giorni di assenza per le manifestazioni/occupazioni non sarebbero entrati nel computo finale, scoprendo poi che la realtà era esattamente opposta.