E’
strano come, a volte, le incresciose circostanze della vita ci
riportino a secolari ed universali problematiche.
Ed ecco, infatti, rispuntare l’antico problema tra nominalisti e
realisti, ovvero,quando si tratta di attribuire il nome alle cose
capire se, in qualche modo, cambiandone il nome se ne modifichi la loro
sostanza.
Se il mulo, per puro caso, viene chiamato cavallo, diventa o meno
magnifico destriero?
E se il buon Ronzinante avesse avuto
un nome, per così dire, più altisonante, avrebbe forse dimostrato
straordinarie qualità equine rispetto alla condanna impostagli dal nome?
Mah… non lo sapremo mai.
E’ certo, però, che non basta cambiare il nome alle cose per attribuire
loro funzioni e mansioni che non hanno.
Che la legge 15/09 abbia riportato al centro dell’attenzione
l’efficienza, la produttività, la trasparenza nel pubblico impiego è
vero, pur essendo un po’ retorica, un po’ la scoperta dell’acqua calda.
Ci sembra anche l’ora che ognuno in questo paese si metta in testa di
fare il proprio dovere, piccoli e grandi, legge o non legge, e se così
fosse, e fosse stato, molte penose vicende italiane, forse, si
sarebbero potute evitare.
Ben venga quindi una legge, anche se retoricamente ribadisce quanto già
ognuno dovrebbe sapere nel momento in cui firma un contratto di lavoro,
purchè non diventi l’onnipresente giustificazione ad ogni abuso, ad
ogni gioco di parole, ad ogni tentativo di deturpare il senso delle
parole ed offendere con esso il senno che ci contraddistingue come
esseri pensanti.
Insomma, che si tenti capziosamente di far passare come funzioni del
“presidente del consiglio di classe” tutti i carichi di lavoro
possibili ed immaginabili ( alla faccia del Testo Unico!) tranne forse
quello, ma ancora per poco, di indossare il cilicio prima di venire a
scuola, equivale al cambiare nome alle cose, sperando che Ronzinante in
virtù di tale improbabile sostituzione, diventi campione all’ippodromo.
A proposito…notiamo che da qualche tempo la parola “coordinatore”
di classe sta cadendo in disuso, quasi un tabù, un’eresia
impronunciabile, specie da quando è stato ribadito che tale figura non
è prevista da alcuna normativa… e che?Forse i dirigenti scolastici
prima non lo sapevano? Mah..mistero della fede nelle alte
professionalità dello Stato!
Ora, qualcuno, degno erede dei nominalisti medievali, dei fautori
dell'effimero del nome,del “flatus vocis” che denomina ma non
“sostanzia”, crede forse di poter cambiare il nome alle cose:un’impresa
di certo eroica, ammirevole, se non fosse ridicola, per un dirigente
che si cimenta in così ardue problematiche filosofiche da fare invidia
ad Umberto Eco.
Il coordinatore, paludato da presidente del consiglio di classe, in
virtù di tale transustanziazione operata dalla miracolosa capacità
dirigenziale, crede di eludere ogni controllo, camuffato ed abbellito
dall’immancabile riferimento alla Legge 15/93 ed altre amenità sulle
quali è meglio stendere un velo pietoso, da figura di consuetudine
diventa di colpo funzione indeclinabile; magnifico gioco di prestigio
se non fosse per un particolare, quello stesso che ci fa chiedere se
cambiare di nome a Ronzinante ne accresca o meno le virtù.
Non so voi, ma noi crediamo sia preferibile un dirigente che dica a
chiare lettere “ se lo vuole fare lo fa se no vada al diavolo” sarà
pure scortese, ma è preferibile, dicevamo, a chi travestito da novella
Fata Turchina ,ci nasconde l’amara pozione nella zolletta di zucchero;
fosse solo perché così facendo mette in dubbio quella considerevole
quantità di 175 cm cubici di cervello che i frenologi ( che non sono
quelli che lavorano a Marranello…) indicano come il minimo
indispensabile per individuare l’essere intelligente.
A parte il fatto che si può scrivere ciò che si vuole ma che attribuire
funzioni che esuberano da quelle previste dalla normativa a ciascuna
figura , per legge equivale ad un nulla di fatto.
Alla lunga , meglio il dittatore dell’imbonitore. Il primo, infatti,
offende la libertà della persona ma il secondo offende l’intelligenza e
non sappiamo, francamente, quale dei due sia il peggiore.
Tecla Squillaci
stairwayto_heaven@libero.it