
E ora succede che alcuni rampanti intraprendenti dell’”imprenditoria” pseudo-pubblica, o per entrare nello specifico, il Comune di Catania, dopo aver probabilmente tentato , ahimè invano, di far carriera come tenutari di alloggi in quel di San Berrillo, abbiano pensato bene di accontentarsi di far gli’”affittacamere” ad ore negli edifici scolastici;si chiede infatti che le associazioni che intrattengono gli alunni dopo la fine delle lezione per quei genitori che per motivi di lavoro, non certo perché vanno a passeggio a rimirar la “ tà pallara” ( per i non catanesi, la statua probabilmente raffigurante la Dea Pallade) a piazza Borgo ( o piazza Cavour che dir si voglia…), non possono prelevarli puntualmente all’orario di uscita. Si tratta di giovani che intrattengono i ragazzi con attività ludiche o para didattiche. E cosa dovrebbero fare i bambini dopo l’uscita della scuola aspettando i loro genitori? Bighellonare fuori dalla scuola magari a tener compagnia ai tanti cani randagi disseminati per ogni dove in questa città? Ma , del resto, se non si ha nessuna considerazione per i cittadini, per i bambini, per i giovani, figuriamoci per gli animali!
Inoltre i giovani di queste associazioni si guadagnano da vivere con un’attività utile ed onesta; quando si dice incoraggiare i giovani nel mondo del lavoro e lotta alla devianza giovanile!
E a cosa dovrebbero servire tali ulteriori introiti quando lo stesso Comune è alquanto inadempiente persino per i necessari lavori di riparazione e manutenzione per gli stessi locali di cui vanta l’appartenenza? “Ed è né cangia stile” , ma dinanzi a certe non rosee prospettive appare persino poco tutto l’intero pessimismo cosmico leopardiano! Oppure si vuol favorire la scuola privata che offre ben più servizi a discapito di quella pubblica? Perché se è così si abbia almeno il coraggio di dirlo apertamente, senza ipocrisia.
E magari perché non tassare i dirigenti e gli insegnanti tutti per “occupazione di suolo pubblico”? Visto che in Italia tutto è possibile… o magari, più opportunamente, perché non esigere un egual canone di affitto a quei, certamente non pochi, assessori che amano sonnecchiare tra gli scranni del consiglio comunale invece che farlo magari in quella famosa piazza di cui sopra?; e del resto, si sa, dopo una dormita è più facile deliberare, specie in giorni di calura…
E per finire, complimenti al sindaco Stancanelli per la “vicinanza “ e la “sensibilità” dimostrata verso le famiglie, e non parliamo certo di supporto fattivo, che sarebbe pretendere troppo nei termini di quella “civiltà” sicuramente più conosciuta a latitudini scandinave ma assai meno, purtroppo, quaggiù.
Tecla Squillaci
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