
a) avete ottime competenze digitali, perché al “Bernocchi” la “didattica integrata è didattica curriculare quotidiana”;
b) possedete una solida preparazione tecnica e siete anche “empatici ed autorevoli”, visto che le classi disponibili sono “degli indirizzi Tecnico e Professionale” (e negli altri indirizzi ci mandiamo ignoranti antipatici e mollacchioni?).
Bella la conclusione: “Il nostro motto è “Appassionati al futuro!”, tutti sono benvenuti purché condividano la nostra passione educativa e formativa”.
La prima domanda che verrebbe da fare riguarda la destinazione di tutti i docenti indegni del “Bernocchi”; questa sorta di selezione preliminare affinché i “migliori” arrivino sino a lei, la professoressa Wagner, funziona a contrario come invito ai “peggiori” a convergere verso altre scuole.
“Legnanonews” ci informa che il “Bernocchi” “è la scuola del territorio con il maggior numero di cattedre scoperte da coprire con un centinaio di docenti precari”. Dal sito “Scuola in chiaro” si apprende poi che l'istituto ha in servizio 191 docenti. Come sia stato possibile che all'inizio di quest'anno scolastico ci siano 100 posti disponibili non è facile da spiegare. Non è che la “passione per il futuro” nutrita dalla dirigente abbia consigliato alcuni docenti “appassionati al presente” a convergere verso meno blasonati istituti?
Ma questa è soltanto un'illazione mentre ciò che abbiamo letto sul sito della scuola è certezza. Come è certezza il fatto che la scuola pubblica italiana non potrà migliorare sino a quando ci saranno dirigenti convinti che la via verso il successo educativo sia coltivare il proprio angusto orticello e chiedere ai docenti di “condividere” un progetto educativo che non nasca dal basso ma venga imposto dall'alto.
Nella sua clamorosa ingenuità, la preside Wagner vorrebbe realizzare quel progetto di “selezione” dei docenti che parte dall'epoca Gelmini (l'ormai archeologica “proposta di legge Aprea”) ed approda alla “Buona scuola” di Renzi. Wagner farebbe meglio a mettere da parte la passione per il futuro per dedicare un po' di attenzione al passato.
In un momento non troppo lontano da oggi, la legge della Regione Lombardia (la cosiddetta Formigoni-Aprea) che all'articolo 8 prevedeva la chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi venne dichiarata incostituzionale dall'organo preposto. Certo, la dirigente del “Bernocchi” non vuole scegliere i docenti ma piuttosto diffidare gli “incapaci” dal presentarsi ai suoi occhi.
Alla fine, però, lo spirito è lo stesso. Uno spirito gretto, lo spirito di chi pensa di essere migliore di altri e partorisce trovate balzane per difendere una presunta “eccellenza”, Ci auguriamo che comportamenti come questo non vengano tollerati e che siano giustamente censurati dalle autorità competenti, le quali farebbero davvero bene d'occuparsi di questa letterina mielosa ed insieme perfida.
Giovanna Lo Presti
Portavoce Cub Scuola