
Il volume è un progetto culturale, ideato da Francesco La Rosa che, in collaborazione con Mariella Cutrona ha coinvolto diversi autori siciliani nell'esplorazione della sacralità mistica e laica della donna siciliana attraverso storie, miti, leggende e valori essenziali che rendono l'universo femminile poliedrico e misterioso. I racconti sono un coro eterogeneo femminile di poetesse, patriote, sante, dee, ninfe e donne comuni che hanno saputo elevarsi con passione e con la loro esemplarità hanno incarnato gli ideali più nobili della terra Sicilia, crocevia di civiltà, di religioni, di lingue e di culture.
I miti descritti nel volume, quasi modello dell'agire umano, vengono combinati e ricombinati per dare vita e sacralità a storie originali volte a spiegare la quotidianità dell'oggi e le antiche tradizioni del passato. Dalle parole degli autori emerge come la funzione narrativa sia tipica di ogni individuo e come il narrare diventa epifania del dono di sé agli altri, un prolungato esercizio di scambio e quasi trasfusione di pensieri, sentimenti, emozioni e nello stesso tempo tanta simpatia e stupenda bellezza.
Encomiabile lo sforzo degli autori nel voler rendere trasparente la sacralità della donna che non è solo legata alla santità. Nel volume sono ricordate insieme alle sante siciliane: Agata, Lucia, Rosalia, ma viene celebrata la sacralità della madre, della sposa e poi: il coraggio di fronte al nemico, la lealtà, la bellezza e la sacralità delle tradizioni, di cui è d'obbligo nutrirsi, valorizzando le vicende cariche di simboli e di realtà mista a magia.
Il volume, stimolante viatico e mezzo di approccio alla figura femminile siciliana, intende suscitare un dibattito e concorrere all'affermazione e al riconoscimento della sacralità della donna di oggi, respingendo gli abusi e le strumentalizzazioni.

Sono tutte "figlie d'Italia", che hanno contribuito alla crescita del Paese e hanno insegnato e testimoniato virtù e valori che diventano efficaci quando si concretizzano nell'azione concreta del "saper fare", e i giovani di oggi imitano i loro esempi e imparano "vedendo fare".
Giuseppe Aderno