Anche se nel
lontano novembre 1995, il Messaggero, a tutta pagina così
titolava l'articolo:
"sono 180 i parlamentari al lavoro da
piccoli. La maggior parte vengono
dalla sinistra: la D.C. usava la legge Mosca-Treu per i funzionari."
Nella rivista Riforma Amministrativa marzo 2014 pag. 3) leggiamo che
con la LEGGE MOSCA-TREU n. 252/1974 sono state poi elargite pensioni a
politici e sindacalisti, senza che fosse versata una sola lira di
contributo. Beneficiari: circa 35.000 Costo sinora: 14 miliardi di
euro. Perché nessuno ne parla?
Lo scandalo investe in pieno il nostro sistema
politico.
Una recente interrogazione parlamentare presentata dal Sen. Eugenio
Filograna di Forza Italia chiedeva il perché l'indagine del giudice di
Grosseto sull'argomento, fosse stata bloccata.
Dal Messaggero del 29.11.1995 leggiamo : - Continua ad emettere avvisi
di garanzia Pietro Federico, il procuratore circondariale di Grosseto
che ha avviato le indagini sulle pensioni facili a ex politici e
sindacalisti. I 28 spediti nei primi giorni dell'inchiesta, un mese e
mezzo fa, sono saliti a 65. E tutte le altre 96 procure circondariali
indagano sui tabulati dell'Inps, che di fatto lavora a pieno ritmo per
le procure italiane. Secondo le ultime rilevazioni più di 180
parlamentari delle diverse legislature hanno fatto domanda per
riscattare, gratis, gli anni lavorati in nero dal 1944 in poi.
Utilizzando la "legge Mosca", approvata all'unanimità nel 1974.
Centottanta parlamentari che magari hanno denunciato il vero, ma che
comunque godono, o godranno, di una seconda pensione in aggiunta al
"pesante" vitalizio che riceveranno da Camera o Senato. Federico ha
ormai da giorni riconsegnato a Inps e ministero del Lavoro i tabulati
con le oltre 32 mila domande di riscatto. Ma mentre i giudici vanno
avanti, non si sa più nulla di quell'inchiesta preannunciata dal
ministro del Lavoro Tiziano Treu.
Riportiamo sempre da Riforma Amministrativa - giugno 1994 - Trattamenti
Riforma Amministrativa - Trattamenti speciali dei politici.
E' previsto un trattamento pensionistico "privilegiato", cioè una
maggiorazione del vitalizio, per i parlamentari che contraggono una
"infermità" durante il servizio ...parlamentare. Tale trattamento viene
autorizzato dall'ufficio di presidenza del ramo del Parlamento cui
appartiene il richiedente. Dato il numero crescente dei richiedenti
sembra che l'ufficio della Presidenza sia orientato a chiedere più
trasparenza alle pratiche e che esse siano decise dalle UU.SS.LL. di
appartenenza senza essere sottoposta alla farraginosa procedura
prevista per i comuni mortali.
Per rientrare nel tema degli Enti Locali i Comuni sono tenuti a
raddoppiare l'indennità di carica, allorché il nuovo Sindaco o il nuovo
assessore siano lavoratori dipendenti.... Il magistrato ha già
condannato
un Sindaco per truffa aggravata (nei confronti del Comune e per
tentativo di truffa nei confronti dell'INPS...... Siamo convinti che,
vedendo le sigle dei partiti cui appartengono, i lettori potranno
meglio valutare certe dichiarazioni fatte da partiti che si
autodefiniscono delle "mani pulite".
Riportiamo anche l'articolo del 2007. Riforma Amministrativa - gennaio
2007 - Una storia vera degli Enti Locali
Per gli amministratori locali "Riforma Amministrativa", denunciò
all'epoca l'anomala disposizione legislativa che prevedeva il raddoppio
dell'indennità di carica allorché il sindacao o assessore fossero
lavoratori dipendenti. Richiamavano, ad esempio, il caso del sindaco di
Vercelli che, all'atto della proclamazione (1994), si presentò con una
lettera in tasca per una recente assunzione presso un'azienda privata,
ottenendo così: 1. il raddoppio dell'indennità di carica; 2. la
maturazione di una pensione calcolata su circa 8 milioni al mese (siamo
a giugno 94) con contributi pagati dal Comune all'INPS..... Poiché si
trattava di una evidente forzatura della "giusta lex" (ma "sed lex")
intervenne il magistrato che condannò il Sindaco per truffa aggravata
nei confronti del Comune.
Il governo da recente ha tagliato del 50% i distacchi e i permessi
sindacali che venivano e vengono tutt'ora pagati dalla collettività
invece3 di essere corrisposti con le quote delle tessere sindacali. Pur
essendo un primo passo verso la moralizzazione del settore si tratta
ancora di una misura largamente insufficiente se non si sradicano alla
radice tutti gli altri privilegi e gli sprechi della casta sindacale.
Il risparmio in questo caso sarebbe di ben 14 miliardi di euro all'anno!
Salvatore Indelicato
s.indelicato@libero.it