Matricole in
caduta libera nelle universita' pubbliche: in neo iscritti segnano un
-5% quest'anno (-3.986 matricole) e negli ultimi quattro anni la
discesa e' stata del 9,2% (-26mila immatricolazioni). Si conferma,
dunque, una netta tendenza alla diminuzione. È quanto emerge da una
indagine effettuata dal Centro studi comunicare università del
Consiglio universitario nazionale, il Cun.
CALO RECORD AL SUD - Il calo record di matricole si registra al Sud:
-19,6% in quattro anni. Aumentano, in generale, i diplomati delle
scuole superiori (+0,9% nel 2010) che, pero', si sono iscritti in meno
all'universita' nel 2010: l'ha scelta solo il 62 %. Nel 2009 erano il
66%, nel 2008 il 65% e nel 2007 il 68%. In quattro anni il numero dei
diplomati che prosegue gli studi all'universita' e' calato del 6%. Il
Sud ed il Centro Italia soffrono di piu': c'e' stato un calo del 5,4%
di mmatricolazioni nell'ultimo anno al Centro e del 6,9% al Sud.
Il Nord tiene meglio con un calo delle immatricolazioni,
nell'ultimo anno, dello 0,5% per il Nord ovest e del 3,2% per il Nord
est. Sono i piccoli atenei (con meno di 10 mila iscritti) ad arretrare
di piu': le immatricolazioni dal 2009 al 2010 scendono dal 3,2% al 2,9%
del totale dei neoiscritti. Tengono meglio i mega atenei (con piu' di
40.000 iscritti) con il 42,6% di immatricolazioni nel 2010 contro il
42,4 % nel 2009.
FACOLTÀ CHE VAI, CALO CHE TROVI - Tutte le facolta' perdono
immatricolati anche se quelle scientifiche tengono meglio (hanno
raccolto il 33,5% delle nuove iscrizioni del 2010, il 32,6% nel 2009),
in calo le facolta' umanistiche (il 16,8% delle immatricolazioni, nel
2009 erano il 17,1%) e sociali (37,8% nel 2010, 38,4% nel 2009).
Stabili le lauree sanitarie, anche perche' ad ingresso contingentato.
PRIVATE IN CONTROTENDENZA - In controtendenza le universita' non
statali. Nel 2010 segnano un + 2,0% di neoiscritti che le porta, negli
ultimi quattro anni, dal 6,1% al 6,6% degli immatricolati totali in
Italia. In controtendenza anche i politecnici, che pur subendo una
riduzione delle immatricolazioni del 4,9% (ma rispetto al 2007
aumentano del 5,8%), assorbono nel 2010 il 5,1% delle immatricolazioni
totali (nel 2007 era il 4,4%).
IL COMMENTO - "L'universita' pubblica italiana si contrae, oggi abbiamo
meno studenti e quindi avremo meno laureati- commenta Andrea Lenzi,
Presidente Cun-. Questo e' un grave danno anche di fronte ad un
presente e soprattutto ad un futuro basati sulla conoscenza dove la
capacita' d'innovare e' diventata motivo di sopravvivenza per i paesi
industrializzati. Di fronte a questa crisi della vocazione devono
essere messi in campo degli strumenti nuovi e piu' incisivi che
affrontino, oltre al consueto problema del diritto allo studio, anche
il tema della scelta consapevole del proprio futuro. In un momento di
riduzione degli studenti che si iscrivonosi deve fare il massimo
possibile in modo recuperare la perdita di immatricolazioni".
(www.dire.it)
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