
Concorso si, concorso no.
Nessuna obiezione può essere fatta all'applicazione di una norma costituzionale come il concorso: tanto più deve valere il diritto al lavoro dei precari storici, con titoli formativi e accademici spesso superiori a tanti deputati e imprenditori che si permettono di insultare i lavoratori della scuola; ma, soprattutto, la Costituzione va riaffermata abrogando tutte le norme e leggi promosse dal Ministero Gelmini, condannato più volte per l'anticostituzionalità dei provvedimenti che hanno messo allo stremo la scuola. In questo modo riavremmo gli organici minimi per il funzionamento della scuola.
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l Ministro Profumo, prima di fare certi annunci, deve dire che fine faranno i 20
mila soprannumerari previsti per il prossimo anno, o i 4 mila docenti inidonei, o i 3500
insegnanti di laboratorio, o gli amministrativi e i collaboratori scolastici tagliati solo
con la cancellazione di altre 1300 istituzioni scolastiche.
Il Ministro dovrebbe controllare cosa sta succedendo con le assunzioni della
Gelmini, posti congelati, accantonati che non sono stati assegnati; circa la metà
delle assunzioni fatte da questa estate, sono di lavoratori che hanno vinto il concorso
nel 1990 o nell'ultimo del 1999! E non tutti hanno preso il posto.
Con questi presupposti i giovani che il prossimo anno vinceranno il concorso
prenderanno il posto, se va bene, tra vent'anni, nel 2032!
Il Ministro deve “approfondire l'argomento con il confronto”
dicono CGIL,UIL,CISL: ora siamo a Natale, il rischio è che a
Pasqua ci sia la sorpresa di contratti “speciali” per i nuovi
assunti, con diritti normativi ed economici lesi, come è stato con
il ricatto stile Marchionne (posti di lavoro in cambio di diritti) che
ha portato alla prima deroga al Contratto Collettivo Nazionale
firmato all'Aran questa estate dai Sindacati collaborazionisti, con
la cancellazione di un “gradone” per l'anzianità: ai neo assunti è
toccato uno stipendio più basso. Questo è il Patto Sociale!
Dal 2005 al 2015 i pensionamenti sono almeno 300 mila e i tagli di Prodi e Berlusconi
(155 mila complessivamente) non hanno potuto cancellare l'aumento costante degli
studenti e il bisogno di formazione della società. Assumere i 250 mila precari
della scuola già iscritti nelle graduatorie non aumenterebbe di un euro la spesa
del Ministero dell'Istruzione, nel contempo altre centinaia di migliaia di giovani
potrebbero accedere al lavoro sostituendo i precari assunti. Ma i lavoratori sono
anziani, come ringiovanire la scuola?
Per far entrare i giovani nella scuola, basta mandare in pensione gli anziani!
IL 27 GENNAIO SCIOPERO GENERALE
CONTRO IL GOVERNO MONTI/BCE