Un giorno di protesta alla settimana non basta. I
problemi dell’istruzione pubblica devono essere ricordati
quotidianamente. Se lo si fa attraverso un corteo chiassoso e colorato
ancora meglio. Tanto più se si “disturba” il rituale della “vasca” in
via Emilia del sabato pomeriggio. E sabato pomeriggio a Reggio,
infatti, si c'è una manifestazione contro i tagli alla scuola e contro
la finta riforma attuata dal ministero. La partenza del corteo è
alle 15 a porta San Pietro. Il percorso attraversa la città passando
davanti ad una scuola di ogni ordine e grado. All’arrivo, in piazza
della Vittoria, gli interventi dal palco da parte degli attori
della scuola: bidelli, precari, studenti, docenti e presidi. Nel
volantino distribuito dagli organizzatori, il comitato “Riprendiamoci
la scuola” si leggono i motivi della protesta:
“Come da molti anni a questa parte, il nuovo anno scolastico si è
avviato tra le polemiche e gli scioperi. C’è chi è precario da decenni
e quest’anno si è visto lasciare a casa con una famiglia da mantenere,
chi è costretto a spostarsi di città o di regione per una cattedra di
nove mesi, chi deve fare i salti mortali per coprire le mancanze di
organico.
Nel mondo universitario la situazione non è di certo migliore: il
disegno di legge 1905 abolisce, di fatto, la figura del ricercatore
universitario, obbligando quelli attuali a tenere corsi (mansione non
prevista dal loro contratto, ma che molti svolgono ugualmente più per
passione che per interesse), e continuando a pagarli con pochi
spiccioli.
Mentre in tutta Europa si investe nell’istruzione e nella ricerca (la
Germania ha aumentato dell’8% i fondi nell’ultima finanziaria), in
Italia si usa l’istruzione come cassa per i tagli del Governo.”
All’iniziativa hanno aderito sindacati, tra cui la FLC CGIL di Reggio
Emilia, la GILDA, alcuni partiti, movimenti e liste civiche locali e
regionali, oltre a decine di singoli cittadini.
(da http://www.viaemilianet.it/notizia.php?id=4737)
redazione@aetnanet.org