Inviamo il seguente
appello a tutte le OO. SS. della scuola per uno sciopero unitario, come
è emerso dalle richieste dei colleghi che hanno partecipato in questo
inizio di anno scolastico alle assemblee indette durante l’orario di
servizio. A nostro avviso, la data
più adatta potrebbe essere quella del 30 ottobre, una data che
resterà impressa tra i lavoratori della scuola perché
ricorda l'ultimo grande sciopero, quello del 2008, quando in piazza ,
il fronte sindacale ha saputo davvero compattarsi.
Il mondo della scuola deve tornare in piazza compatto contro la
logica dello smantellamento della scuola pubblica statale.
Chi ha a cuore le sorti della scuola non può indire scioperi-suicidio a
ranghi sparsi, cioè programmati in molte date diverse: tutti i
sindacati della scuola devono rinserrare le fila e protestare in modo
coeso affinché:
- sia garantito il diritto allo studio degli alunni della scuola
pubblica statale attraverso la garanzia di organici stabili e classi
che non superino il n. dei venticinque alunni;
- vengano erogate risorse aggiuntive per il generale funzionamento
didattico ed amministrativo;
- si risponda positivamente alla richiesta di dignità salariale dei
docenti, rinnovando il contratto scaduto;
- si realizzi, fino in fondo, il piano triennale per le immissioni in
ruolo dei lavoratori precari, senza alcuna riduzione di organico;
- sia garantito, in particolare, il sostegno agli alunni diversamente
abili;
- sia rilanciata l’educazione degli adulti;
- siano erogati i fondi per il rinnovo dell’edilizia scolastica nelle
aree più degradate del Paese.
Queste sono le emergenze che aspettano da tempo risposte certe e non
più eludibili.
Interessarsi al destino della scuola pubblica è un dovere e un diritto
di tutti, perciò ribadiamo che occorre riportare l’istruzione al centro
del dibattito: nei telegiornali, nei talk – show, sulla carta stampata
e, in questo momento, nelle piazze.
Noi temiamo che il sentito appello a convergere su una sola data
purtroppo cadrà nel nulla, ma questo modo di fare sindacato è frutto di
miopia politica e di una logica tutta interna alle singole
Organizzazioni: la logica dello sciopero spezzettato in tante sigle al
motto “Sciopero ergo sum” fa bene solo alla controparte!
È ora che i sindacati ritirino l’inutile bandiera dell’orgoglio di
identità, che non persegue nessuna utilità sociale ed è avvertita con
insofferenza sui luoghi di lavoro, e si alzino compatti per restituire
alla scuola la centralità che le deve uno Stato civile e democratico.
Libero Tassella
Professione Insegnante