Ieri
si sono svolte le prove INVALSI per gli esami di terza media, prove che
hanno messo sotto pressione gli studenti interessati, una vera e
propria mini-maturità: i risultati dei test fanno media con le prove di
italiano, matematica e lingua straniera (o lingue straniere per le
sezioni con bilinguismo) e l’orale (il colloquio che si tiene quasi
dappertutto la settimana prossima) per determinare il voto e la
valutazione definitiva dello studente.
STUDENTI IN PANICO (da bambini.info)
redazione@aetnanet.org
STUDENTI IN PANICO
Il cosiddetto quizzone ha mandato in panico molti studenti. Il motivo?
I test erano troppo difficili per la maggioranza degli studenti
(abbiamo proposto i test e le soluzioni: provare per credere!), lo
hanno fatto notare anche molti professore, e soprattutto c’era poco
tempo, troppo poco tempo per dare le risposte.
In più gli studenti per rispondere alle domande hanno avuto appena
un’ora per test, un’ora in italiano e una in matematica, con una
piccola pausa tra uno e l’altro.
Le risposte tra cui scegliere potevano trarre in inganno, ad esempio
sui testi da commentare c’erano domande che non si riferivano al testo,
e secondo alcuni docenti le domande qualche volta forzavano i confini
del programma scolastico affrontato, senza contare il fatto che gli
stessi libri di testo non si sono ancora adeguati alla giusta
preparazione (anche della forma mentis) per il ‘metodo INVALSI‘.
Il fattore tempo ha generato parecchio stress, qualche volta degli
attacchi d’ansia, comunque dei blocchi che hanno mandato in palla anche
i ragazzi che avevano degli ottimi voti.
IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE
Da parte sua il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini sulla
prova INVALSI - i test sono preparati dall’Istituto Nazionale per
la Valutazione del Sistema d’Istruzione e Formazione su mandato del
ministro - ha detto: «Si tratta di una prova oggettiva,
realizzata secondo criteri internazionali per stabilire la preparazione
reale dei ragazzi. La prova contribuisce così a modernizzare il sistema
su basi internazionali ed a garantire agli studenti una preparazione
più seria e rigorosa».
LEZIONI PRIVATE: CHI LE PAGA?
Un caso lo ha creato il fatto che per la preparazione dei ragazzi ai
test INVALSI molte famiglie hanno dovuto mandare i figli a lezioni
private (dove sono state fatte anche delle simulazioni dei test) per
provare a dare loro una preparazione che non comprometta il voto finale
degli esami prorpio a causa della prova INVALSI.
Questo ha comportato una spesa rilevante per le famiglie, una spesa che
in definitiva è dipesa dal fatto che la scuola non riesce a preparare
gli studenti adeguatamente per affrontare le prove (esami) che gli farà
fare, un paradosso su cui riflettere.
UN NOSTRO PARERE
In definitiva ci sentiamo di dire che se queste prove devono essere
svolte sicuramente devono essere preparate dall’inizio della scuola
media, gli studenti devono arrivarci con una preparazione e una forma
mentis adeguata e non trovarsi ad affrontare una prova così impegnativa
mandati allo sbaraglio.
(La settimana prossima ci sarà la parte conclusiva dell’esame di terza
media, la prova orale – il colloquio – e su bambini.info abbiamo dato
alcune indicazione per il effettuare il colloquio orale –
pluridisciplinare e alcuni consigli su come fare la tesina a supporto
del colloquio).