Il mondo della scuola
è in subbuglio-Scioperi e proteste varie si annunciano per il prossimo
mese di novembre. Docenti sul piede di guerra. Lavorare di più,
per essere pagati sempre di meno, è logica di non
facile digeribilità. Si tratta di un aumento di ore
consistente, pari a un terzo dell'orario oggi in vigore alle
secondarie. Ma il Ministro della P.I., pare irremovibile. E così, con
la sua ricetta del “ci vuole più bastone
che carote”, dichiara guerra a docenti e studenti,
innescando malumori micidiali in una scuola, come quella italiana, già
di per sé stessa non avara di problemi irrisolti e gravi per le
ricadute che ogni giorno producono sotto il profilo didattico e
culturale, oltre che organizzativo e strutturale. Ma tant’è!
Forse qualcuno immagina la scuola come una grande fabbrica e gli
insegnanti come operai alla catena di montaggio
intenti ad avvitare bulloni o a piantare teste di chiodo! Ma
non funziona assolutamente così! A scuola non conta la
quantità delle ore, ma la qualità del docente e dell’insegnamento.
Non sarà, per ciò, l’aumento delle ore a
portare la scuola italiana al livello di quella europea.
Ricordiamoci che la nostra scuola ha pagato l’86% del risparmio
della spesa statale! Ed è doloroso constatare, ancora una volta, che la
novità oraria è legata non tanto a un progetto di miglioramento della
didattica o della qualità dell’insegnamento, bensì all'ultimo
taglio richiesto dalla legge di stabilità al ministero dell'Istruzione:
184 milioni! Cioè, è giustificata da un progetto di risparmio di spesa.
E questo, sulla pelle dei docenti e degli alunni!
Detto questo, agli studenti (ma solo a loro (?) ), mi sento
di suggerire questo: se amate il bene della scuola, non
andate a scioperare il mese prossimo, per le vie della città, non
fatevi manovrare nelle piazze dei politicanti, e non andate dietro
vessilli “falsi e
bugiardi”.
La crisi che stiamo attraversando è crisi non solo strutturale, di
sistema politico e di scelte di sviluppo; è crisi, soprattutto,
di valori, di cultura; è crisi di penuria di interiorità,
di mancanza di impegno e di responsabilità personali. Siate
voi, gli artefici del vostro destino; non affidatevi alla
faciloneria demagogica delle parole di chi, gattopardescamente,
promette di voler cambiare tutto, in meglio, per non
cambiare nulla. Né a quelle di chi grugnisce (per pigrizia e
povertà di spirito), per dire che non c’è nulla da fare e non resta che
rassegnarsi.
Insomma: non siate né ingenui, né passivi consumatori di
ciò che vi appartiene di diritto: il vostro tempo, la vostra vita, lo
studio, il futuro con le vostre scelte. Riprendetevi
la cultura, la storia, il sapere identitario dei vostri padri, non
disertando le aule scolastiche per la piazza, ma trincerando le vostre
scuole.
Cambiare? Si può!
Basta ricordare che c’è una sola centrale da cui dovete
attingere e che può ancora rifornire di forza e di energia i
vostri cuori e le vostre menti, insegnarvi valori positivi, laici,
immanenti e operativi necessari e sufficienti per cambiare il
volto di codesto mondo alienante: la scuola!
Per essa, e per lo studio serio, per la cultura, si deve lottare, non
per le ore in più o in meno, non per il numero delle cattedre che si
guadagnano o si perdono; alla scuola dovete indirizzare le vostre
attenzioni e le cure per migliorarla! E’ lo studio serio che
bisogna reclamare a gran voce, è la scuola che bisogna
proteggere da chi la vuole degradare fino a ridurla a stazzo di
parcheggio per pecore prone e ubbidienti alle
gerarchie arroganti del potere! E’ alla scuola che dovete restare
fedeli, e amarla per fede, non alla piazza, se volete diventare
cittadini e uomini colti e consapevoli di pensare e di
scegliere i paradigmi della buona qualità della vita e della buona
scuola; perché è l’ignoranza che va combattuta, la violenza,
l’insipienza, la disonestà, la corruzione, l’egoismo, se vogliamo che
rifioriscano le risorse dello spirito e della mente, la forza del
sacrificio e dell’impegno responsabili, nonché la moralità del senso
comune, che pretende la promozione sociale di ognuno di
noi, il rispetto della persona umana e della sua dignità.
Questo è urgente !
E questo voi dovete reclamare, dentro e non fuori delle aule
scolastiche: lotta di rinascita spirituale; ora e subito, prima
che la esaltante e perversa triade “potere,
denaro, successo”, insieme con la cosiddetta
“spending review”, operino una deprimente trasvalutazione di
tutti i valori!
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com