Gentile
Ministro,
con la Sua nomina a responsabile del Miur, in sostituzione di
Mariastella Gelmini (che forse nessuno mai rimpiangerà), la scuola
volta pagina. Almeno ci prova. Aria nuova: si spera, anche se fatti
concreti ancora non ce ne sono.
E’ stata subito apprezzata la Sua dichiarata disponibilità all’ascolto
e al dialogo e il fatto che il relativo comunicato-stampa (1) è stato
emesso a meno di 24 ore dalla nomina!. Questo è già un indice positivo
di cambiamento di clima. Infatti: “Profluvi di parole. La Rete pullula
di appelli, lettere aperte, messaggi indirizzati al neo ministro
Profumo. Associazioni di genitori, studenti, insegnanti, coordinamenti,
precari, tutti – in una liberatoria grafomania digitale – danno voce a
un’ansia comunicativa naturale risultanza di 3 anni e mezzo di
autoreferenzialità ministeriale: ….” (2).
Ovviamente aspettiamo i fatti, pur essendo ben consapevoli della
situazione economica nella quale si trova ad operare il governo. E’ in
questa prospettiva che qualche sito web ha già raccolto alcune decine
di lettere aperte a Lei dirette, altri input e richieste e le (poche
per ora) corrispondenti promesse e indicazioni provenienti dal Miur
(3). Sarà – ipotizziamo – la Sua segreteria a collezionare,
classificare, filtrare, sintetizzare, organizzare le richieste dette e
le segnalazioni di varia provenienza per poi poter trovare e proporre
risposte, soluzioni, priorità tenendo conto dei tempi necessari, delle
risorse disponibili e anche della vita del governo e del Suo ministero
limitata a non oltre 18 mesi.
Può essere utile affrontare rapidamente alcune problematiche
scolastiche nei loro aspetti essenziali. Una specie di pro-memoria
selettivo e parziale (esposto in ordine non necessariamente di priorità
o di importanza).
1) La percentuale di Pil destinato all’istruzione e le medie Ue.
E’ la questione fondamentale da non eludere e da non nascondere. Fino
al 1990 questa percentuale era pari al 5,5% e forse anche per questo le
cose andavano meglio e anche i risultati erano migliori. Gradualmente è
scesa al 4,2% del 2010 con l’obiettivo codificato dal governo
precedente di raggiungere il 3,7% nel 2015! In Europa la media del Pil
supera attualmente il 6% (4). Nessun commento: le cifre parlano da sole.
2) La dispersione e l’Invalsi. Esistono aspri contrasti, ostilità
motivate sul ruolo dell’Invalsi e sul senso, sulla validità, sugli
scopi dei suoi test o prove di valutazione degli studenti e, tramite
essi, dei docenti e poi delle scuole (5) (6). Perciò può essere
opportuno soprassedere, chiarire, non imporre i test Invalsi con
forzature e magari accampando pretestuosamente le richieste dell’Ue.
Queste ultime probabilmente sono conseguenze di malaccorte mosse del
governo precedente che il 26.10.2011 aveva inviato alla Ue la nota
lettera di intenti con poche righe dedicate a scuola e università.
Indicazioni vaghe e generiche in cui però compaiono le sigle
INVALSI e ANVUR buttate lì forse per fare impressione. E’ ben possibile
perciò che alla Ue si siano incuriositi o insospettiti e abbiano
chiesto chiarimenti (7). Se si vuole davvero migliorare la scuola è
meglio puntare concretamente al recupero e alla riduzione della
dispersione scolastica che ancora è pari a circa il 20%, cioè una volta
e mezza superiore alla media Ue.
3) Scrutini e bugie. Gli scrutini finali costituiscono un momento
in cui, pur applicando fedelmente leggi e regolamenti, viene però
prodotta e confezionata un’immagine, una rappresentazione falsa e
menzognera delle realtà scolastiche. Operando su queste
rappresentazioni artefatte diventa poi impossibile intervenire per
migliorare davvero la scuola (8) (9). Del resto, se si ritiene
applicabile la distribuzione o la curva di Gauss agli esiti degli esami
espressi con un unico voto, si può rivelare un anomalo accumulo di voti
pari al 6 per la terza media e di voti tra il 60 e il 64 per la
maturità. Ciò potrebbe confermare che, un certo numero di esaminati non
meritevoli di promozione è stato invece comunque promosso. Questo
numero di promozioni agevolate può essere stimato intorno al 15-20%
(10).
4) L’esame di maturità o di Stato ha cambiato, nel corso della sua vita
quasi centenaria, notevolmente struttura e significato. E’ ora
diventato quasi una cerimonia dall’esito scontato, rituale e simbolica,
ha perduto cioè significato ed efficacia. Le ultime normative
costringono le scuole a porre ipocritamente sufficienze in tutte le
materie pena la non ammissione dei candidati all’esame stesso. Questo
esame, che potrebbe benissimo essere abolito, andrebbe almeno
semplificato magari rendendolo simile all’esame di laurea. Potrebbe
cioè – ma è solo un esempio – essere sostituito con una tesina
assegnata alla fine dello scrutinio del 5° anno e da discutere un paio
di settimane dopo. Sarebbe anche più onesto e trasparente “maturare” i
candidati anche con una o due insufficienze ma dichiarate. Ciò
almeno nelle scuole statali. Al riguardo, già l’anno scorso vennero
avanzate ipotesi in questo senso (11).
5) Visitare le scuole. C’è stato chi, signor Ministro, Le ha
garbatamente suggerito di visitare le scuole, almeno alcune (12).
Questa sarebbe un’utile e interessante esperienza per conoscere di
persona e direttamente alcune realtà e alcune situazioni. Potrebbe
cominciare con gli istituti scolastici più vicini alla sede del Miur di
viale Trastevere. Ce ne sono di raggiungili a piedi in solo 10-15
minuti e converrebbe visitarli senza preavviso e magari in incognito.
6) Semplificare la normativa. Il precedente governo ha avuto un
ministro della Semplificazione Normativa che però non è intervenuto su
quella della scuola. Qualcosa è opportuno fare e non richiederebbe
costi aggiuntivi. Ad esempio, sembra sproporzionato un “Atto di
indirizzo” come quello sull’autonomia composto di ben 18 pagine (13).
7) Figli, figliastri e orfanelli. La situazione degli Istituti
Professionali, che è quella più critica per vari motivi e ragioni, è
testimoniata dall’alta percentuale di bocciature che, in particolare al
primo anno, risulta intorno al 25%! Per come è strutturato,
stratificato, gestito e poi considerato il nostro sistema scuola, i
ragazzi che scelgono o finiscono nei professionali sono un po' come
degli orfanelli mal sopportati. La nostra scuola è egemonizzata,
orientata verso i licei e di ciò soffrono tecnici e professionali. Da
ciò la noncuranza, la disinvoltura con cui si trattano gli itp e si
riducono le ore di laboratorio (14) (15).
8) Bilancio e bilanci. Razionalizzare, eliminare gli sprechi sono state
parole d’ordine, slogan abusati. Si è fatto riferimento al solo
bilancio contabile annuale del Miur. Tutto ciò che riduceva le spese
era considerato, per ciò stesso e a prescindere, buono e razionale. Non
c’è stato un riferimento anche al rapporto costi/benefici riferito
all’ambito complessivo della nazione, a ciò che non è strettamente e
subito quantificabile in euro, a un orizzonte temporale superiore
all’anno, né agli aspetti qualitativi, né ai costi sociali degli
insuccessi scolastici, lavorativi e umani. Se invece di 100, si spende
80, certo si risparmia il 20%. Ma se quello che si ottiene in
cambio è 65, invece di 100, non c’è stato un risparmio reale. Idem se
alla differenza tra 80 e 100 devono provvedere altri soggetti diversi
dal Miur, magari non con 20 ma con 30 o più.
9) La “vecchia” pagella. “Da gennaio voti solo on line” così
proclamava, si vantava – meno di un mese fa – la ex ministra Gelmini
(16 ). Certo va bene mettere i voti on line, informatizzare le pratiche
amministrative, ma ciò rientra nella normalità e non c’è motivo per
rivendicare chissà quali meriti particolari e eccezionali o magari
risparmi consistenti ed epocali. La pagella cartacea, la “vecchia” (?!)
pagella ha ancora senso ed utilità. Altrimenti, invece delle scuole,
dovranno stamparla gli studenti con spese maggiori anche se non più a
carico del bilancio Miur.
10) Concorsi all’italiana. Sono in svolgimento due concorsi, uno per
d.s. (presidi), l’altro per insegnare nelle scuole italiane all’estero.
Sono anche prossime le selezioni per l’ammissione ai Tfa. Ognuna di
queste procedure coinvolge decine di migliaia di docenti o di
aspiranti. C’è un costo a carico del bilancio del Miur e del governo
per l’effettuazione delle prove (non sempre attinenti alla funzione
richiesta) e un costo certamente superiore a carico dei concorrenti (e
quindi della comunità nazionale) per la preparazione anche tramite
corsi organizzati da sindacati o simili. Inoltre per i due concorsi in
atto già si segnalano inconvenienti, intoppi, contestazioni, sospetti e
ricorsi alla magistratura. E’ il caso di pensare a procedure selettive
più semplici e rapide, meno costose per tutti, sicuramente trasparenti
e prive di contenzioso. Non bisognerebbe escludere a priori né
l’estrazione a sorte per gli aspiranti all’estero o al Tfa, né
l’elezione democratica a livello di scuola per i presidi o d.s. (17)
(18) (19) (20).
di Vincenzo
Pascuzzi
LINK
(1) Dichiarazione del ministro Francesco Profumo – 17 novembre 2011
http://www.istruzione.it/web/ministero/cs171111
(2) Il colpo di coda di Mariastella – 29.11.2011
http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=17JIYA&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
(3) Lettere aperte al ministro Profumo & C.
http://www.gildavenezia.it/speciali/lettere_aperte.html
(4) Quel che resta della scuola, quel che resta alla scuola: lettera
aperta …
http://www.retescuole.net/contenuto?id=20111119055905
(5) Sulla valutazione del sistema scolastico italiano: qualche
riflessione e una proposta
http://www.gildavenezia.it/docs/Archivio/2011/dic2011/riflessione-proposta.htm
(6) Essenza. Il ministro Profumo, l'Invalsi e la valutazione
all'italiana
http://www.pavonerisorse.it/quaderno/essenzaz.htm
(7) L’Era Monti e il pareggio di bilancio. Prima vittima la
scuola?http://www.megachip.info/tematiche/cervelli-in-fuga/7146-lera-monti-e-il-pareggio-di-bilancio-prima-vittima-la-scuola.html
(8) Istituti accorpati o cancellati ma anche borse di studio. …
http://www.lastampa.it/forum/Forum3.asp?chiuso=False&pg=3&IDmessaggio=8112&IDforum=674
(9) Quando la scuola mente e inganna se stessa!
http://www.gildavenezia.it/docs/Archivio/2009/lug2009/mente_inganna.htm
(10) Pensiamo al dopo Gelmini: l’Invalsi e la curva di Gauss
http://www.gildavenezia.it/docs/Archivio/2010/dic2010/dopo_gelmini.htm
(11) Pensiamo al dopo Gelmini: abolire gli esami di maturità?
http://www.scuolaoggi.org/archivio/pensiamo_al_dopo_gelmini_abolire_gli_esami_di_maturit%C3%A0
(12) Ministro Profumo, faccia un giro nelle scuole
http://italians.corriere.it/2011/11/28/ministro-profumo-faccia-un-giro-nelle-scuole/
(13) Atto di indirizzo – Miur, 8 settembre 2009
http://www.unams.it/Secondarie/Ultime_notizie_e_chiarimenti/Comunicati_2009/Rif_017_21-09-09_Sec.pdf
(14) Istituti professionali alla ricerca dell'identità perduta
http://ospitiweb.indire.it/adi/TecniciProfessionali09/tp9_frame.htm
(15) i laboratori vuoti degli istituti professionali
http://gruppodifirenze2.blogspot.com/2011/11/i-laboratori-vuoti-degli-istituti.html
(16) Vecchia pagella addio: da gennaio voti solo online
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/pagella-online-scuola-gelmini-voti-1014566/
(17) Prof all'estero, solito concorso all'italiana
http://www3.lastampa.it/scuola/sezioni/news/articolo/lstp/432690/
(18) Concorso ds: tra Scilla e Cariddi
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=34324&action=view&c
(19) I costi di un concorso illogico e consociativo
http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-246198.html
(20) Caro ministro, il carrozzone politico dei concorsi va smantellato.
…
http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-246279.html