Dicembre 2006:
Con la legge n. 296 del 27 Dicembre 2006 (art. 1, comma 605, lettera c)
l'allora ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni trasformò
le graduatorie permanenti in liste ad esaurimento, congelando per il
futuro gli inserimenti dei docenti abilitati. Lo scopo, anche grazie ad
un superpiano di 150 mila assunzioni in tre anni, era quello di
eliminare il precariato ed evitare fastidiosi scavalcamenti tra precari
in lista da anni. (nota 1)
Agosto 2008: Con la Legge 6 agosto 2008, n. 133 di conversione del
decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 (art. 64 comma 4ter) sono state
sospese "le procedure per l’accesso alle Scuole di specializzazione per
l’insegnamento secondario" . (nota 2)
Ottobre 2009: Con la Legge 30 ottobre 2008, n. 169 (art. 5bis) "i
docenti che hanno frequentato i corsi del IX ciclo presso le scuole di
specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS) o i corsi
biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico
(COBASLID), attivati nell'anno accademico 2007/2008, e hanno conseguito
il titolo abilitante sono iscritti, a domanda, nelle predette
graduatorie (ad esaurimento), e sono collocati nella posizione
spettante in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti." (nota 3)
Novembre 2009: Con la Legge 24 novembre 2009, n. 167 (art. 1 comma
4ter) "e' consentito ai docenti che ne fanno esplicita richiesta, oltre
che la permanenza nella provincia prescelta in occasione
dell'aggiornamento delle suddette graduatorie (ad esaurimento) per il
biennio scolastico 2007-2008 e 2008-2009, di essere inseriti anche
nelle graduatorie di altre province dopo l'ultima posizione di III
fascia nelle graduatorie medesime." (graduatorie "di coda") (nota 4)
Febbraio 2011: La Corte Costituzionale, con la Sentenza 41/2011,
"dichiara la illegittimità costituzionale dell’art. 1, comma 4-ter, del
decreto legge 25 settembre 2009, n. 134 (Disposizioni urgenti per
garantire la continuità del servizio scolastico ed educativo per l'anno
2009-2010), aggiunto dalla legge di conversione 24 novembre 2009, n.
167." Vengono quindi abolite le graduatorie "di coda", a favore
della libera circolazione dei lavoratori italiani su tutto il
territorio nazionale. (nota 5)
Questo pronunciamento ha costretto il governo a "scongelare" le
graduatorie, riaprendole cioè agli spostamenti, con l'inevitabile
trasferimento al Nord di oltre 30 mila precari meridionali rimasti
senza lavoro a causa dei tagli agli organici che hanno penalizzato
soprattutto il sud.
Allo stato attuale, quindi, noi docenti abilitati siamo stati inclusi
nelle graduatorie ad esaurimento, senza le graduatorie "di coda"
giudicate incostituzionali.
Con le sole graduatorie "a pettine" si può avere, finalmente, l'esatta
misura della portata del fenomeno del precariato e capire quanto sia
drammatica soprattutto in alcune provincie.
A ragion veduta, le graduatorie di "coda" (insieme ai vari tentativi di
"congelamento" e l'infelice proposta del Sen. Pittoni della Lega Nord
di un bonus di permanenza di 40 punti) sono servite solo a nascondere
la polvere sotto il tappeto, come farebbe un indolente servetta.
Fin quando si andrà avanti così, dando retta alle "sirene" di destra e
di sinistra, noi precari della scuola faremo intendere a chi ci governa
di essere comunque disposti a vendere la nostra "primogenitura" (quei
diritti acquisiti in anni di lotte proletarie) per un piatto di
lenticchie.
Chi invece ha fatto ricorso contro le graduatorie di coda, chi ha
scritto al Presidente della Repubblica per far salvo il diritto alla
mobilità dei lavoratori su tutto il territorio nazionale, ha messo il
dito nella piaga del sistema e adesso spetterebbe al governo mettervi
un po' d'ordine anche e soprattutto attraverso le immissioni in ruolo.
Ma anziché assorbire i precari, questo governo ha deliberatamente messo
in atto una politica di propaganda denigratoria nei nostri confronti
definendoci, tra l'altro, "fannulloni", "assenteisti" e rappresentanti
dell' "Italia peggiore".
Questo governo ha impoverito il servizio pubblico (per favorire il
bonus alle scuole private) col pretesto di contenere gli sprechi che,
invece, sono molto più imputabili ai grandi evasori fiscali, al
mantenimento dei privilegi della "casta" e ad un sistema di
finanziamento pubblico basato sulla corruzione.
Così, invece di guardare dentro casa sua, la classe dirigente è
piombata nelle case e nelle tasche degli italiani.
Ma forse non vogliamo ancora rendercene conto.
Quando noi parliamo di scuola, parliamo del nostro lavoro, di un lavoro
da tutelare e da difendere.
Quando noi parliamo di scuola, non parliamo dei diritti di questo
governo, ma dei nostri diritti, ormai sempre più calpestati, per i
quali i nostri padri hanno lottato prima di noi. Troppo spesso ci
dimentichiamo di quanta fatica, di quanta determinazione, di quanta
forza ci è voluta in anni di lotta per garantire la tutela dei nostri
diritti.
Quando noi parliamo di scuola, intendiamo riferirci al diritto allo
studio, all'obbligo dell'istruzione, alla conservazione della cultura
come bene inalienabile, alla promozione della ricerca, alla crescita di
un intera società.
Quando noi parliamo di scuola, diciamo ai ministri di questo governo
che vogliamo per i nostri figli quello che loro hanno voluto per se
stessi e per i loro figli.
Non possiamo dialogare con la LEGA NORD, non possiamo dialogare con
questo governo e con i suoi ministri quando dicono che con la cultura
"non si mangia".
Non possiamo dialogare con quei politici del PD che manifestano scarsa
volontà nel risolvere veramente il problema del precariato.
Quando noi parliamo di scuola, difendiamo il nostro futuro.
Noi siamo lavoratori, ma abbiamo creduto a chi continua a dirci che non
lo siamo.
Noi siamo insegnanti, ma vogliamo ancora credere a chi continua a dire
che è meglio farci passare per qualcos'altro. Dobbiamo riappropriarci
del nostro ruolo nella società, dare dignità alla scuola e al servizio
pubblico, puntare l'indice su ciò che veramente nuoce all'economia del
Paese.
Non dobbiamo farci ILLUDERE. Non possiamo farci INGANNARE.
Torniamo ad essere docenti della scuola pubblica e non cicisbei del
primo politico che veste i panni del Dott. Dulcamara, pronto a
dispensare pozioni e intrugli al solo scopo di alimentare la speranza e
strumentalizzare le attese.
Torniamo al nostro ruolo di cittadini di una repubblica, di un'Italia
unita e indivisibile.
Facciamo capire a chi ci governa che le immissioni in ruolo non sono
regalie date in cambio di diritti, ma risposte serie da parte di un
governo che intende davvero risolvere il problema del precariato.
I politici accecati dall'odio verso il servizio pubblico, ci dividono.
A noi spetta il compito di rinserrare le fila.
Chi ha capito che l'unico modo di far valere un proprio diritto è
quello di avviare un ricorso, ha trovato l'unica via di comunicazione
con un governo capace di ascoltare solo i pareri dell'Avvocatura di
Stato, le sentenze del Consiglio di Stato, della Corte Costituzionale,
le sentenze del Giudice del Lavoro, del TAR e quant'altro.
Bene hanno fatto e bene faranno, quindi, tutti coloro i quali hanno
intenzione di far valere i propri diritti davanti ai giudici. Non
dev'essere la battaglia in tribunale a dividerci. Ognuno difenda la sua
realtà. Occorre però fare in modo che la realtà di uno diventi realtà
di tutti affinchè tutti possano lottare su un fronte comune.
L'unico fronte comune è determinato dai TAGLI. I tagli sono opera di
questo governo e di nessun altro.
Dirigiamo dunque a questo governo, SOLO a questo governo, le nostre
legittime istanze di giustizia sociale.
Paghi chi ha sbagliato, non paghino i lavoratori. Paghino i grandi
evasori fiscali. Paghino i politici corrotti e collusi con la
criminalità organizzata. Paghino i corruttori e i concussori. Siano
tagliate le risorse per il mantenimento dei privilegi della classe
politica. Non paghi chi non sa come arrivare alla fine del mese. Non è
giusto.
Così come non è giusto sentirci dire da lavoratori come noi, che si
sentono tutelati dalla LEGA NORD e da questo governo che ci affama e
toglie a noi anzichè togliere a chi accumula ricchezze enormi a danno
di un intera collettività.
Ancora si sente il ministro Tremonti tuonare contro la spesa pubblica
quando le inchieste delle varie procure sono già arrivate a casa sua.
Qual'è l'Italia peggiore? Qual'è il male dell'Italia? Quel male va
estirpato alla radice.
Brunetta e Tremonti lo sanno bene e puntano ancora il dito su di noi.
Che cosa succederà quel giorno quando vedranno tutte le nostre dita
puntate su di loro?
Ma soprattutto, cosa stiamo aspettando?
NOTE
1. " la definizione di un piano triennale per l'assunzione a tempo
indeterminato di personale docente per gli anni 2007-2009, da
verificare annualmente, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle
finanze e con la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento
della funzione pubblica, circa la concreta fattibilita' dello stesso,
per complessive 150.000 unita', al fine di dare adeguata soluzione al
fenomeno del precariato storico e di evitarne la ricostituzione, di
stabilizzare e rendere piu' funzionali gli assetti scolastici, di
attivare azioni tese ad abbassare l'eta' media del personale docente.
Analogo piano di assunzioni a tempo indeterminato e' predisposto per il
personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA), per complessive
20.000 unita'. Le nomine disposte in attuazione dei piani di cui alla
presente lettera sono conferite nel rispetto del regime autorizzatorio
in materia di assunzioni di cui all'articolo 39, comma 3-bis, della
legge 27 dicembre 1997, n. 449. Con effetto dalla data di entrata in
vigore della presente legge le graduatorie permanenti di cui
all'articolo 1 del decreto-legge 7 aprile 2004, n. 97, convertito, con
modificazioni, dalla legge 4 giugno 2004, n. 143, sono trasformate in
graduatorie ad esaurimento. Sono fatti salvi gli inserimenti nelle
stesse graduatorie da effettuare per il biennio 2007-2008 per i docenti
gia' in possesso di abilitazione, e con riserva del conseguimento del
titolo di abilitazione, per i docenti che frequentano, alla data di
entrata in vigore della presente legge, i corsi abilitanti speciali
indetti ai sensi del predetto decreto-legge n. 97 del 2004, i corsi
presso le scuole di specializzazione all'insegnamento secondario
(SISS), i corsi biennali accademici di secondo livello ad indirizzo
didattico (COBASLID), i corsi di didattica della musica presso i
Conservatori di musica e il corso di laurea in Scienza della formazione
primaria. La predetta riserva si intende sciolta con il conseguimento
del titolo di abilitazione."
2. "Le procedure per l’accesso alle Scuole di specializzazione per
l’insegnamento secondario attivate presso le università sono sospese
per l’anno accademico 2008- 2009 e fino al completamento degli
adempimenti di cui alle lettere a) ed e) del comma 4."
3. "Nei termini e con le modalita' fissati nel provvedimento di
aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento da disporre per il
biennio 2009/2010, ai sensi dell'articolo 1, commi 605, lettera c), e
607, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni,
i docenti che hanno frequentato i corsi del IX ciclo presso le scuole
di specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS) o i corsi
biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico
(COBASLID), attivati nell'anno accademico 2007/2008, e hanno conseguito
il titolo abilitante sono iscritti, a domanda, nelle predette
graduatorie, e sono collocati nella posizione spettante in base ai
punteggi attribuiti ai titoli posseduti."
4. "La lettera c) del comma 605 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre
2006, n. 296, e successive modificazioni, si interpreta nel senso che
nelle operazioni di integrazione e di aggiornamento delle graduatorie
permanenti di cui all'articolo 1 del decreto-legge 7 aprile 2004, n.
97, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 giugno 2004, n. 143,
e' consentito ai docenti che ne fanno esplicita richiesta, oltre che la
permanenza nella provincia prescelta in occasione dell'aggiornamento
delle suddette graduatorie per il biennio scolastico 2007-2008 e
2008-2009, di essere inseriti anche nelle graduatorie di altre province
dopo l'ultima posizione di III fascia nelle graduatorie medesime. Il
decreto con il quale il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e
della ricerca dispone l'integrazione e l'aggiornamento delle predette
graduatorie per il biennio scolastico 2011-2012 e 2012-2013, in
ottemperanza a quanto previsto dall'articolo 1, comma 4, del citato
decreto-legge n. 97 del 2004, convertito, con modificazioni, dalla
legge n. 143 del 2004, e' improntato al principio del riconoscimento
del diritto di ciascun candidato al trasferimento dalla provincia
prescelta in occasione dell'integrazione e dell'aggiornamento per il
biennio scolastico 2007-2008 e 2008-2009 ad un'altra provincia di sua
scelta, con il riconoscimento del punteggio e della conseguente
posizione nella graduatoria."
5. "L’art. 1, comma 4-ter, del d.l. n. 134 del 2009 si pone, quindi, in
contrasto con l’art. 3 della Cost., risultando di conseguenza assorbite
le ulteriori censure.
per questi motivi
Sigismondo D'India
(Inviato da Libero Tassella)