''Il 37% delle classi frequentate da alunni con disabilita' supera il
limite dei 22 alunni, nonostante sia vietato dalla legge''. La denuncia
arriva dal Coordinamento nazionale associazioni delle persone con
sindrome di Down (CoorDown), che oggi a Roma ha presentato un'indagine
conoscitiva sulle classi con alunni disabili e sulla qualita'
dell'integrazione e del diritto allo studio. (Asca)
''Che la scuola italiana non goda di buona salute non e' una notizia,
purtroppo, dell'ultima ora - evidenzia l'associazione - Ma a destare
sempre maggiore preoccupazione e sconcerto tra le Associazioni e le
Organizzazioni che in Italia si occupano di difendere e tutelare i
diritti delle persone con disabilita' sono le condizioni critiche in
cui gli alunni con disabilita' sono costretti a esercitare il loro
diritto allo studio. Nei fatti, il percorso formativo degli alunni con
disabilita' e' messo seriamente in discussione da scelte economiche e
operative che, invece di agevolarlo, lo ostacolano concretamente: la
formazione di classi di 25-30 alunni, gli avvicendamenti e i ritardi
nelle nomine degli insegnanti di sostegno, la mancanza di un tetto
massimo di alunni con disabilita' nella stessa classe, la consuetudine
di accorpare gli alunni con disabilita' con un unico insegnante di
sostegno fuori della classe, l'utilizzo dell'insegnante di sostegno per
supplenze. Unica nota positiva: la deroga del Ministero
dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca rispetto al numero
delle ore di sostegno assegnate, qualora non siano sufficienti a
garantire la qualita' dell'insegnamento. Gli strumenti legislativi
utili proprio a promuovere e a tutelare l'inclusione scolastica delle
persone con disabilita' esistono ma sono spesso ignorati, non
rispettati o 'dimenticati'''.
In questo senso, le associazioni ricordano ''ancora una volta'', la
Legge Quadro 104/92; la Convenzione Onu sui diritti delle persone con
disabilita', recentemente ratificata dal Parlamento (L.18/2009); le
Linee Guida pubblicate dal Miur il 4 agosto 2009; la recente Sentenza
della Corte Costituzionale n. 80/2010 che riconosce come essenziale il
diritto costituzionalmente garantito dell'inclusione scolastica.
''Contestiamo l'ottica esclusivamente economica - spiega Sergio
Silvestre, Coordinatore Nazionale CoorDown - con cui sono state prese
decisioni che determinano in maniera negativa non solo l'integrazione
ma l'apprendimento e la formazione di tutto il gruppo classe. Sono
18mila gli alunni con disabilita' che si trovano in condizioni precarie
in classi sovraffollate ma sono addirittura 150mila gli alunni
complessivi - disabili e normodotati - che non riusciranno ad avere una
scuola di qualita'''.
BASTICO (PD), GOVERNO SI ACCANISCE CONTRO INTEGRAZIONE DISABILI
''Condivido pienamente l'allarme lanciato dal Coordinamento nazionale
associazione delle persone con sindrome di Down, sui diritti negati
agli alunni disabili ''. Lo dichiara in una nota la senatrice del Pd
Mariangela Bastico dopo la denuncia di Coordown evidenziando che ''il
Governo si accanisce contro l'integrazione degli alunni disabili''.
''L'integrazione scolastica degli alunni con disabilita' - prosegue
Bastico - e' un percorso di cui l'Italia deve andare orgogliosa, un
percorso irrinunciabile per offrire ai ragazzi disabili pari
opportunita' di apprendere e crescere con i loro coetanei. Purtroppo in
questi anni le condizioni per l'integrazione sono fortemente peggiorate
a causa dei tagli del Governo. La manovra Tremonti inserisce norme
ulteriormente restrittive rispetto alla certificazione di disabilita' e
all'attribuzione degli insegnanti di sostegno.
Una prospettiva di peggioramento delle condizioni degli alunni
disabili, in contrasto con le leggi vigenti e con varie sentenze, anche
molto recenti, della Corte Costituzionale che hanno ribadito il diritto
all'insegnante di sostegno e l'obbligo per lo Stato di ridurre il
numero degli alunni nelle classi dove ci sono ragazzi disabili''.
''E' gravissimo - conclude Bastico - che il governo pensi di
risparmiare sulla pelle delle persone con disabilita''.