Manifestazioni in tutta Italia Musica a tutto volume e accampamenti
sotto il Miur a Roma, dove i precari hanno manifestato contro le 42mila
cattedre tagliate con striscioni, bandiere e volantini. A Palermo 4.000
docenti in corteo, a Milano prof in maschera. Primi ricorsi contro la
“riforma” Gelmini.
ROMA - Da Venezia a Palermo, da Milano a Catanzaro, da Torino a
Sassari, da Ancona a Roma, la rabbia dei precari non si esaurisce ma si
moltiplica. Mentre ieri la prima campanella suonava per otto milioni di
studenti, sotto la sede del Miur (il ministero di istruzione
università, ricerca) “suonava” la protesta dei docenti senza lavoro
organizzata dai comitati dei precari, dai Cobas e dalla Cgil. Un
camioncino con la musica sparata a tutto volume si è fermato sotto le
finestre del ministero della Pubblica istruzione. “L’idea è quella di
un assalto sonoro”, ha spiegato un giovane del presidio, ricordando il
perchè di tanti slogan, bandiere, volantini, striscioni contro la
ministra Mariastella Gelmini e il governo. “Siamo contro i tagli,
42mila cattedre in meno solo quest’anno, e contro un provvedimento che
salva solo alcuni precari ed edulcora un licenziamento vero e proprio”.
Sotto il dicastero, intanto, da una settimana stazionano sette tende,
un gazebo e una cucina da campeggio. Sono i precari della scuola di
Roma che resteranno qui almeno fino al 3 ottobre.
Ma lo scontento dei docenti disoccupati non è confinato alla capitale.
In tutta Italia, i precari ieri hanno inventato modi diversi per
respingere i tagli governativi. A Milano, i prof si sono presentati
davanti allo storico liceo Parini con il viso coperto da maschere
bianche e le bocche chiuse da nastro adesivo rosso. A Palermo, dove
hanno sfilato in 4mila, hanno portato in processione la statua di “San
Precario”. A Sassari hanno manifestato sulla statale, bloccando
l’ingresso e l’uscita dalla città. Ad Ancona si sono incatenati, “La
ministra invita chi fa politica a lasciare le aule, noi invitiamo chi
non sa fare politica a lasciare il governo”, polemizza la Rete degli
studenti. Al Tar del Lazio, con l’avvio della scuola, sono partiti i
primi ricorsi dei precari promossi dal Codacons contro i tagli. E nei
prossimi giorni altri ne partiranno, in favore delle famiglie, contro
l’aumento del numero di studenti per classe, lievitato a causa del
minor numero di docenti. Un numero che, per legge però, non può
superare i 25 alunni. City
da city.corriere.it