Riferendosi alla testata giornalistica fondata dal padre, "I Siciliani", Claudio Fava ha detto: "Questa non è solo una storia di morti. Questa è una storia di vivi, di nomi che continuano a vivere, di un giornale che continua a vivere anche dopo la morte del direttore, di mio padre. Lui aveva 60 anni, molti membri dell'équioe solo 25. Pensavano che uccidendo il direttore avrebbero fatto crollare il giornale, si sbagliavano. Siamo stati più forti di chi voleva metterci a tacere. Siamo stati più robusti della loro violenza". "Dietro una tomba c'è sempre un valore che continua a crescere. Non è solo contemplazione, è vita". Questo non è il celebre carme di Ugo Foscolo, non è una letteratura che, per quanto bella, ci appare lontana, ma sono le parole di un uomo che ha visto la morte del padre e la nascita degli ideali.
Poi c'è stato il momento dell'intitolazione ufficiale della sala a Pippo Fava, così si faceva chiamare). Sulla targa un monito a tutti gli studenti e agli insegnanti, una frase che, ha affermato l'Onorevole, vale per i supereroi ma vale anche per noi: "A che serve vivere, se non si ha il coraggio di lottare?"
Emanuele Douglas Crocellà
foto di Flavio La Iacona