Oggi
abbiamo eliminato la parola fame dal nostro vocabolario quotidiano,
pochi conoscono la parola indigenza, non ricordiamo più nulla della
miseria che hanno patito i nostri padri e nonni nell'immediato
dopoguerra. Oggi tutti possediamo l'ultimo tipo di smartphone, il nuovo
modello wii o la versione aggiornata della play station, eppure la
solitudine regna sovrana, soffriamo d'apatia e "moriamo" di noia!
Soprattutto i nostri ragazzi! Ma c'è stata un'epoca in cui la noia era
sconosciuta e il tempo scorreva spedito tra l'allegro vociare dei
ragazzi nelle strade e piazze dei paesi e i giochi antichi siciliani.
Un tempo in cui era tassativamente vietano annoiarsi! E rappresentare i
"giochi di una volta" è stato il tema scelto dai ragazzi della classe
3^ Bs del Liceo Artistico Statale "Emilio Greco", della sede distaccata
di San Giovanni La Punta, coordinati dal prof. Salvatore Fazio, per il
progetto di Alternanza Scuola-Lavoro denominato, "I giochi antichi
siciliani di una volta riscoperti".
La raffigurazione degli antichi giochi sono stati realizzati nei locali
dell'Istituto Comprensivo Statale "P. S. Di Guardo - Quasimodo", di
Catania, la cui scuola è stata partner del progetto. «Anche mia madre
mi raccontava spesso che ai suoi tempi non vi era proprio il tempo di
annoiarsi. - racconta il prof. Salvo Fazio - O si lavorava o si dormiva
per la stanchezza. Eppure anche lei qualche gioco, e qualche giornata
spensierata l'ha vissuta. Anche senza soldi. Anche senza gli ultimi
ritrovati tecnologici. Anche con le mani piene di schegge, prese nel
tentativo di costruire un carrettino, con il quale lanciarsi nelle
discese, un pattino, una bambola e tantissimi altri giochi. Giochi
inventati dal nulla. Rituali di socializzazione nei quali il povero era
pari al ricco.
Momenti nei quali la fantasia e l'operosità tenevano incollati alla
realtà i bimbi, senza che essi potessero fare tanti capricci». Il
progetto di Alternanza Scuola - Lavoro, della classe 3^ Bs del liceo
"Emilio Greco" ha avuto l'obiettivo di conservare e preservare il
grandissimo patrimonio artistico della cultura siciliana. All'interno
della scuola sono stati "immortalati" molti giochi di una volta: il
"balla balla", il "tiro alla fune", il "fazzoletto", la scacchiera, il
trenino, e altri ancora. Lo spazio offerto è stato sfruttato al meglio
per permettere agli alunni dell'I.C. "P. S. Di Guardo - Quasimodo" di
apprendere i vari giochi siciliani, così da acquisire delle conoscenze
tradizionali. Inoltre, all'interno dell'Istituto gli alunni dell'Emilio
Greco hanno disegnato un albero, fatto con le impronte dei bambini.
L'albero rappresenta da sempre un valore inestimabile per l'umanità,
custode della nostra memoria e fonte di risorse preziose, e simbolo di
un millenario rapporto tra l'uomo e la natura, fatto di rispetto e
armonia. Insegnare ai bambini l'importanza e il significato di
proteggere gli alberi vuol dire insegnare loro a proteggere il loro
stesso futuro.
Alla cerimonia di inaugurazione, avvenuta nella mattinata di lunedì 19
marzo 2018, hanno partecipato la Dirigente Scolastico dell'I.C. "P. S.
Di Guardo - Quasimodo", prof.ssa Simona Perni, il Dirigente Scolastico
dell'Emilio Greco, prof. Antonio Alessandro Massimino, il Presidente
della IV Municipalità, Emanuele Giacalone, il Consigliere Comunale
Giuseppe Catalano, gli alunni della 3^ Bs del Liceo Artistico Emilio
Greco e gli alunni delle classi V dell'I.C. "Di Guardo - Quasimodo".
prof. Angelo Battiato
(Referente Ufficio Stampa del Liceo
Artistico "Emilio Greco", Catania)