La
Fondazione Sorella Natura da oltre vent’anni si è dedicata ad
un’attività costante alla diffusione della saggia
ecologia, che andasse oltre l’ecologismo ideologico emotivo (quando
questo non era facile ed interessava a pochi)
Il Fondatore, ispettore Roberto Leoni, già sindaco di Assisi, è stato
da sempre antesignano della problematica della
custodia del creato ed ha promosso diversi incontri nazionali a Roma
che hanno coinvolto migliaia di studenti, con il
progetto didattico “Ambientiamoci a scuola”.
L’insegnamento di Papa Francesco è la conferma della validità di un
impegno e la recente enciclica, la prima con un
titolo non in lingua latina, dedicata alla Custodia del Creato è,
infatti, un documento di portata planetaria, destinato ad
esser studiato, discusso, ricordato ...
Papa Francesco ha messo l’Umanità intera - l’enciclica, infatti, non è
rivolta solo ai cattolici ma è diretta a tutti gli
abitanti del pianeta Terra, indipendentemente da religione, razza,
cittadinanza - di fronte alla responsabilità di custodire
Sorella Terra per preservarla e lasciarla in eredità alle generazioni a
venire.
Il richiamo, forte, alla responsabilità s’inscrive nell’insegnamento
evangelico, nella tradizione cristiana, nella dottrina
sociale della Chiesa e nei valori etici universali.
Responsabilità di tutti, delle istituzioni - internazionali, nazionali,
locali - per la salvaguardia dell’ambiente naturale e
per quello umano, entrambi aspetti dell’unica realtà che è il Creato.
Già il 19 Marzo 2013, appena eletto e avendo scelto il nome “Francesco”
Papa Bergoglio ha detto :
“... Custodiamo
Cristo nella nostra vita per custodire gli altri, per custodire il
creato. La vocazione del custodire, però, non riguarda
solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è
semplicemente umana, riguarda tutti. È il custodire
l’intero creato, la bellezza del creato ... come ci ha mostrato San
Francesco d’Assisi: è l’avere rispetto per ogni
creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo ...” e
nell’omelia alla S. Messa del 4 Ottobre 2013, in Assisi, poneva la
lettura, autentica, dell’insegnamento di S. Francesco: “San Francesco viene associato da molti
alla pace ed è giusto ...
la pace francescana non è un sentimento sdolcinato. Per favore questo
San Francesco non esiste! E neppure è una
specie di armonia panteistica con le energie del cosmo ... anche questo
non è francescano! anche questo non è
francescano ma è un’idea che alcuni hanno costruito ... Il Santo di
Assisi testimonia il rispetto per tutto ciò che Dio ha
creato, senza sperimentare sul creato per distruggerlo ... e
soprattutto testimonia che l’uomo è chiamato a custodire
l’uomo, che l’uomo sia al centro della creazione, al posto dove Dio -
il Creatore - l’ha voluto” .
I guasti all’ambiente naturale ed umano, prodotti da una tecnologia
asservita ad un’economia finanziaria, consumistica,
selvaggia, sono esaminati dal Papa con profonda attenzione: dai
cambiamenti climatici alla scomparsa di biodiversità
allo sfruttamento della Terra - di Sorella Terra, allo spreco, ai
rifiuti abbandonati a se stessi, a milioni di esseri umani
deprivati di cibo ed acqua. Il Papa vede nell’impegno solidale,
nell’economia solidale, in un’educazione che recuperi i
valori di amore per il Creato, che è natura ed umanità, la via da
perseguire con urgenza per evitare catastrofi.
Certamente il documento del Papa, esige analisi approfondite e ampie, e
al di là dei commenti di effetto che
accompagnano l’evento della pubblicazione, occorre uno studio diligente
e accurato e l’ eccezionalità delle modalità di
presentazione: il Papa, con a fianco un grande teologo cristiano
ortodosso e due scienziati, diventa metafora
interpretativa di un’Umanità capace di Custodire il Creato!
Gli appelli chiari e decisi perché la politica e l’economia siano al
servizio della vita e dell’uomo, risuonano come
messaggio di una rinnovata ecologia che pone al centro l’uomo e la sua
dignità di creatura, custode del creato.
Giuseppe Adernò