Di tutti gli spread tra
l'Italia e la Germania che hanno occupato per mesi le pagine dei
giornali ce n'è uno che è sempre stato trascurato. Ed è quello della
quota di giovani che contemporaneamente studiano e lavorano. Ebbene,
mentre noi facciamo fatica a superare il 4% i tedeschi viaggiano
stabilmente oltre il 22 per cento. Cioè cinque volte tanto.
Basta questo numero a spiegare perché va accolta con soddisfazione ogni
misura che punta ad abbattere la "quarta parete" che in maniera neanche
tanto immaginaria separa il mondo dell'istruzione da quello delle
imprese. Dopo i primi, deboli, colpi di piccone assestati
dall'esecutivo precedente con il decreto Carrozza, che ha introdotto
l'apprendistato a scuola, un intervento più decisivo potrebbe ora
essere messo in campo dal governo Renzi, che vorrebbe raddoppiare da
100 a 200 le ore di alternanza in azienda. Per riuscirci servono sì
risorse (circa 70 milioni) ma soprattutto una volontà politica che
tutte le ultime maggioranze, più o meno strane che fossero, hanno
faticato a trovare. Chissà che non sia la volta buona.
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