Di emigrare
i docenti precari non hanno mai smesso, ma quella che si registra
quest'anno è una vera e propria diaspora dal Sud. Nella scuola
primaria, ad esempio, a Reggio Calabria si registra un dodici per cento
in meno di iscritti nelle graduatorie per l'immissione in ruolo. Si
tratta di insegnanti che seguono il miraggio di una cattedra viaggiando
in direzione Nord, laddove si concentra quest'anno più della metà delle
28mila immissioni in ruolo.
In Calabria sono stati resi disponibili 1.099 posti ripartiti tra le cinque province e tutti
gli ordini scolastici (LEGGI). Ma ovviamente non bastano. E così la
corsa verso le regioni con maggiore disponibilità è ripartita, facendo
infuriare, però i precari del Nord o almeno quelli che al Nord erano
già in graduatoria. C'è qualcuno che, ad esempio, si trovava al posto
numero 49 nel 2013 e ora, con l'arrivo dei precari del Sud, è scivolato
al numero 185. Si tratta di Rosaria Miranda, la docente che in Toscana
ha lanciato addirittura un gruppo Facebook che ha chiamato "Ora
basta!!" e al quale hanno aderito circa 1.500 persone.
Lei, che pure è meridionale, emigrata 12 anni fa, spiega che non lo ha
fatto per una «guerra tra poveri» ma per invocare «regole certe». E
ricorda che nel 2007 il ministro Fioroni bloccò i trasferimenti,
rendendo le graduatore "a esaurimento", salvo poi essere contraddetto
dalla Corte costituzionale. E così i precari del Sud hanno ripreso a
inseguire le cattedre al Nord.
Scrive sul gruppo una di loro: "Spero si possa fare qualcosa, anche io
sono a Firenze dal 2002 ed oggi ho ben 150 nuovi inserimenti
davanti.....secondo voi non si trova un avvocato, e poi un giudice, che
trova "insensato" definirle 'graduatorie ad esaurimento' se poi si
permette l'inclusione di nuovi candadati?". E un'altra aggiunge: "non
dimentichiamo ragazzi che non è facile per nessuno...non ha colpa chi
si è trasferito".
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