Anief-Confedir:
anziché assumere 11.851 collaboratori scolastici, il Governo si è
affidato a ditte di pulizia esterne e a cooperative di ex Lsu. Ma i
soldi risparmiati non hanno portato alcun beneficio, nemmeno
l'assunzione prevista dal decreto del 'fare' di 1.500 docenti e
ricercatori. Pacifico (Anief-Confedir): a conti fatti lo Stato sta
spendendo il doppio e producendo disservizi all'utenza scolastica.
Tanto valeva mettere in ruolo i tradizionali bidelli, che provvedono
pure alla sorveglianza dei nostri alunni.
Stanno assumendo proporzioni nazionali i disservizi dovuti
all'affidamento delle pulizie di migliaia di scuole a ditte esterne
negli istituti del Nord e a cooperative di ex lavoratori socialmente
utili al Sud. La riduzione progressiva dei finanziamenti statali per le
cooperative di ausiliari sta producendo una carenza di pulizia tale
che, notizia delle ultime ore, alcuni dirigenti sono stati costretti a
chiudere i propri istituti.
Il sindacato, che ha preso posizione in tempi non sospetti, reputa
quanto sta accadendo una conseguenza della insensata politica dei tagli
decisa dai nostri governanti anche su questo fronte di spesa: due anni
fa, infatti, si spendevano per le pulizie cosiddette esternalizzate
circa 600 milioni di euro. Nel 2013 la spesa si era ridotta già di un
terzo. E il 2014 sarà ancora peggio.
Tramite il decreto del “fare”, approvato nei mesi scorsi su spinta del
Consiglio dei ministri, sono stati sottratti 25 milioni per l'anno in
corso e altri 50 verranno risparmiati nel 2015. Arrivando così in meno
di un lustro a dimezzare la spesa: tra un biennio lo stanziamento
pubblico per le ditte di pulizie esterne sarà di appena 280 milioni. Ma
si tratta di un'operazione di spending review che non porterà alcun
beneficio: a conti fatti lo Stato sta spendendo il doppio e producendo
disservizi all'utenza scolastica.
Come se non bastasse, l'obiettivo del Governo di garantire, con i soldi
risparmiati, le assunzioni nelle università e negli enti di ricerca,
elevando tra il 20 e il 50% il turn-over rispetto all'anno precedente,
è venuto meno. E ciò a causa del successivo blocco delle assunzioni
protratto fino al 2018.
"Bisognerà attendere almeno cinque anni per vedere realizzata
l'assunzione dei previsti 1.500 docenti ordinari e di altrettanti nuovi
ricercatori", ricorda Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario
organizzativo Confedir. "Solo che nel frattempo - continua - le scuole
stanno chiudendo perché sono piene di immondizia. Tanto valeva, allora,
assumere in ruolo gli 11.851 collaboratori scolastici messi da parte
proprio per risparmiare i fondi destinati a fare spazio ai lavoratori
socialmente utili e alle cooperative che li gestiscono. Il personale
Ata della scuola avrebbe garantito un servizio migliore e anche quella
sorveglianza agli alunni che i pulitori esterni non assolvono".
"Su questa vicenda - continua Pacifico - pesa poi il parere dei giudici
amministrativi, che con la sentenza numero 333 del Tar del Lazio hanno
reputato illegittimo tagliare il personale Ata e nel contempo mantenere
in vita dei posti da assegnare ad ausiliari esterni alla scuola a minor
costo: con quella sentenza, tecnicamente è stato annullato
l’accantonamento dei posti previsti dal DPR 119/2009, laddove non
investito delle stesse riduzioni di posti relativi all’organico Ata
disposto dalla legge 133 del 2008. In sostanza - conclude Pacifico -
oltre 11mila collaboratori scolastici oggi sarebbero stabilizzati e i
fondi mal gestiti sarebbero bastati anche, come riportava la relazione
tecnica del decreto del 'fare', per coprire le loro progressioni di
carriera".
Anief.org