La Commissione
europea apre una procedura di infrazione dopo le denunce raccolte da
professori e operatori scolastici. Attese spiegazioni formali da Roma.
ROMA - La Commissione Ue ha aperto una procedura di infrazione nei
confronti dell’Italia per l’abuso dei contratti a tempo determinato
assumendo prof, segretari e bidelli ad inizio anno scolastico e
licenziati in estate al termine delle lezioni. Lo rivela l’Anief
spiegando che la decisione prevede una richiesta di spiegazioni formali
all’Italia ed è arrivata pochi giorni dopo la presentazione delle
denunce dell’associazione sullo sfruttamento dei precari per la prassi
italiana di non adottare la direttiva comunitaria 1999/70, che obbliga
i datori di lavoro ad assumere a titolo definitivo il personale che ha
svolto almeno 36 mesi di servizio negli ultimi 5 anni. “Si sta
indagando – ha fatto sapere in queste ore la Commissione europea -
sull’apparente assenza di veri rimedi quando c’è abuso di questo tipo
di contratti per tutto il personale scolastico, non solo insegnante.
Sembra che ci sia un trattamento meno favorevole del personale fisso
rispetto a quello temporaneo”. Sempre l’organismo superiore di
Bruxelles ha ricordato che “la direttiva chiede che si adottino delle
misure e la Commissione le sta aspettando da parte dell’Italia”.
Secondo il presidente Marcello Pacifico è la conferma che se l’Italia
vuole stare in Europa deve rispettare le procedure che Bruxelles impone
sul diritto del lavoro e sulle assunzioni dei cittadini che vi operano.
Gli uffici di Bruxelles e Strasburgo sono stati inondati di ricorsi
dell’Anief ma, ricorda l’associazione, in particolare nelle ultime
settimane, da quando il ministro della Funzione Pubblica, Filippo
Patroni Griffi, aveva confermato il rifiuto dell’amministrazione a
stabilizzare i dipendenti e i dirigenti del pubblico impiego assunti e
licenziati ciclicamente da diversi anni.
Flavia Amabile
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