I dati resi
noti dal Ministro Gelmini sulla adesione delle scuole alle
sperimentazioni sulla valutazione rendono evidenti le contraddizioni
dell'intera operazione fatta senza una precisa finalizzazione, senza
parametri condivisi di misurazione e senza una chiara distinzione tra
sistema nazionale di valutazione e valutazione dei singoli lavoratori e
peraltro con poche risorse a disposizione. Gli insegnanti hanno inviato
un chiaro messaggio al Ministro: non si affronta in questo modo il tema
della valutazione individuale e di scuola.
E, aggiungiamo noi, non si affronta in una fase in cui sono stati
bloccati i contratti di lavoro, gli scatti di anzianità e sono stati
tagliati oltre 130.000 posti di lavoro.
La FLC CGIL è disponibile solo ed esclusivamente all'interno del
rinnovo contrattuale a discutere di valorizzazione professionale. Per
quanto riguarda la valutazione di scuola deve stare nell'ambito più
generale della valutazione di sistema, che non può essere un atto
imposto ma, proprio perché riguarda una funzione costituzionale,
l'istruzione, deve essere definito all'interno di una larga intesa che
coinvolga tutti gli attori in campo. Su entrambi i temi la FLC CGIL ha
le proprie proposte ed è disponibile a discuterle.
È ora quindi di cessare i messaggi demagogici sui bravi e cattivi
insegnanti e sulle classifiche delle scuole: non si possono scaricare i
problemi del nostro sistema di istruzione solo sulle spalle di chi
tutti i giorni lo fa funzionare. Non è consentito soprattutto a chi ha
contribuito ad impoverirlo.
Serve una assunzione di responsabilità di questo Governo. Contratti,
organici e precariato: queste sono le priorità. Per questa ragione
nella giornata di ieri la FLC CGIL ha chiesto un incontro alla
Presidenza del Consiglio.
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo-Flc
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